RIVOLI – Sull’operazione di riqualifica dell’area dell’ex cava in Via Valtellina a Rivoli Legambiente pone delle questioni. Ricordiamo che l’operazione tende a risistemare un’area dismessa da anni di cui l’attuale amministrazione cerca una soluzione ambientale concreta. Spiegano da Pro Natura Rivoli. “Cave Druento vuole “ritombare” l’ex cava di via Valtellina con 300 mila metri cubi di terre e rocce da scavo. Sonoclassificabili come sottoprodotti, terre e rocce da scavo classificabili come rifiuti, fanghi costituiti da inerti. Il progetto è stato presentato al Comune di Rivoli e confermato nell’ultima conferenza dei servizi. Prevede il transito giornaliero, di 10-17 mezzi con portata 40 tonnellate in entrata e uscita dalla ex cava. Nonostante le richieste di precisazioni da parte di Arpa e Ufficio Ambiente, sulla provenienza dei materiali, le risposte di Cave Druento srl continuano ad essere alquanto generiche. Non tranquillizza neanche quanto previsto nella relazione tecnica“.
SULLA EX CAVA
“L’intera operazione, denominata Recupero Ambientale, è venduta dal Sindaco e dai proponenti come molto vantaggiosa per la città, perché. Metterebbe in sicurezza l’area. A fine lavori verrebbe ceduta alla città come area verde; infine asfalterebbero tre strade e pianterebbero una siepe lungo via Valtellina. In realtà: L’ex cava non è un deserto, bensì un’area di 3,5 ettari che si è rinaturalizzata spontaneamente, con un bosco di oltre 40 anni, che contribuisce a fissare CO2 e a “tenere” le sponde. Il suo abbattimento non migliora l’ambiente e crea rischi di frane in fase lavori. Il riporto superficiale di un metro di terra su 300 mila metri cubi di materiali di dubbia provenienza. L’area verrebbe sì ceduta al Comune, trasferendo però la cubatura in altra area, magari molto più appetibile per la proprietà“.
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