Regno d’Italia: Vittorio Emanuele III, il Re soldato che regnò 46 anni

TORINO – Vittorio Emanuele III di Savoia visse tra il 1869 e il 1947. E’ stato Re d’Italia, Imperatore d’Etiopia e Re d’Albania. Abdicò il 9 maggio 1946 e gli succedette il figlio Umberto II. Figlio di Umberto I di Savoia e di Margherita di Savoia, alla nascita ricevette il titolo di Principe di Napoli, nell’evidente intento di sottolineare l’unità nazionale, raggiunta da poco. Il suo lungo regno (46 anni) vide, oltre alle due guerre mondiali, l’introduzione del suffragio universale maschile e femminile, delle prime importanti forme di protezione sociale, il declino e il crollo dello Stato liberale, la nascita e il crollo dello Stato fascista. Morì poco più di un anno e mezzo dopo la fine del Regno d’Italia.

LA PRIMA GUERRA

A seguito della vittoria nella prima guerra mondiale venne appellato “Re soldato”. Detenne un ruolo fondamentale nell’affermazione del fascismo, nella promulgazione delle leggi razziali, nelle guerre coloniali e nell’entrata in guerra durante la seconda guerra mondiale a cui seguì la precipitosa fuga dalla capitale dopo l’armistizio del 1943 lasciando esercito e civili a loro stessi. Nel 1946 compì un tardivo tentativo di salvare la monarchia abdicando a favore del figlio. In Italia gli odonimi a lui dedicati sono 409 e sono distribuiti in maniera difforme.

IL FASCISMO

La depressione economica che seguì la prima guerra mondiale diede origine a molto estremismo tra le classi lavoratrici italiane molto provate. Ciò ha causato l’instabilità politica del paese nel suo insieme. Benito Mussolini, presto dittatore fascista d’ Italia, approfittò di questa instabilità per la sua ascesa al potere.

Vittorio-Emanuele-III

SECONDA GUERRA

Secondo i termini del Patto d’acciaio firmato il 22 maggio 1939, che era un’alleanza offensiva e difensiva con la Germania, l’Italia sarebbe stata obbligata a seguire la Germania in guerra nel 1939. Il 10 giugno 1940, ignorando il consiglio che il paese era impreparato, Mussolini prese la fatale decisione di far entrare l’Italia nella seconda guerra mondiale a fianco della Germania nazista. Poi la guerra. L’8 settembre 1943 Vittorio Emanuele annunciò pubblicamente l’ armistizio con gli Alleati. La confusione regnò poiché le forze italiane rimasero senza ordini e i tedeschi, che da tempo si aspettavano questa mossa, disarmarono e internarono rapidamente le truppe italiane e presero il controllo dei Balcani occupati, della Francia e del Dodecaneso, nonché dell’Italia stessa. Molte delle unità che non si arresero si allearono con gli Alleati contro i tedeschi.

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