La prima Colletta Alimentare della Regione Piemonte anticipa la raccolta nazionale

SUSA – Giovedì 26 ottobre, nella sede della Regione Piemonte di via Bertola 34 a Torino, si terrà dalle ore 8 alle ore 17.30 la prima colletta alimentare di un ente pubblico italiano. La raccolta nazionale si svolgerà comunque il 25 novembre in tutti i supermercati, ma già un mese prima i dipendenti regionali potranno donare alimenti per l’infanzia, omogeneizzati, olio, legumi, sughi e pelati, tonno e carne in scatola, latte a lunga conservazione, biscotti, riso. I prodotti non dovranno essere scaduti e la confezione dovrà essere integra. Saranno presenti i volontari del Banco Alimentare del Piemonte.

DALLA REGIONE

“L’amministrazione regionale, che ha tra i suoi compiti quello di impedire le fragilità sociali e di attuare politiche di contrasto alla povertà. E’ orgogliosa di appoggiare ed incoraggiare queste iniziative – dichiara il presidente Sergio Chiamparino Le stesse hanno ispirato la legge regionale sullo spreco alimentare, di cui il valore del dono e del regalo sono i principi basilari, da non perdere di vista nella nostra quotidianità. Poiché sempre più di frequente ci capita di incontrare nelle comunità persone in situazioni di grande difficoltà”.

IL BANCO ALIMENTARE

Il banco alimentare rappresenta in Piemonte una realtà unica dal punto di vista organizzativo e assistenziale. Capace, grazie ad oltre 560 convenzioni attive con enti locali, cooperative, associazioni caritatevoli e di volontariato. D’intervenire capillarmente su tutto il territorio per recuperare e ridistribuire i generi alimentari. Come rileva il presidente Salvatore Collarino “il Banco Alimentare nel 2016 ha raccolto 6.460 tonnellate di cibo, pari a 12,6 milioni di pasti a beneficio di 113.500 assistiti. Numeri importanti, considerato l’acuirsi della crisi economica che nel 2016 vedeva in Piemonte circa 294.500 persone in povertà assoluta”. Importante anche sottolineare come nel 2016 le convenzioni con i punti vendita della grande distribuzione siano aumentate. Così come il recupero di pasti non distribuiti da mense aziendali, scolastiche ed ospedaliere.