ROMA – Pugno duroĀ in arrivo dal Governo per ridurre i contatti, evitare gli spostamenti non strettamente necessari e festeggiare il natale con un ristretto numero di persone. Il provvedimento di Palazzo Chigi per scongiurare la terza ondata della pandemia parla di vacanze natalizie senza veglioni e tavolate. E con le piste da sci chiuse. Dall’alta Valsusa e in tutto il Piemonte la speranza ĆØ perĆ² aprire gli impianti entro fine anno. Tra le ipotesi del governo funivie al 50%, skipass limitati e mascherine. Se cosƬ non fosse sarebbe, per le stazioni da sci, una calamitĆ a tutti gli effetti.
SENZA SCI E’ CATASTROFE
L’appello al buon senso sul Piemonte ĆØ stato lanciato anche da Uncem. “La stagione invernale deve iniziare. Le Regioni, con gli impiantisti e le loro organizzazioni, con gli Enti locali stanno facendo il massimo. Per definire regole chiare per la riapertura. Code da gestire e contingentare, riduzione del numero di persone nelle telecabine, organizzazione e distanziamento per annullare il rischio di contagi. Tre punti fermi, giĆ chiari a tutti i proprietari e i gestori degli impianti, condivisi. Azzerare il rischio, primo imperativo. Rischio che di certo non vi ĆØ in pista, sugli sci o sulle ciaspole, sugli snowboard. Chi sta in queste ore dicendo che la montagna puĆ² portare contagio sbaglia di grosso. Come quelli che dicono āprima le scuole dello sciā ovvero āprima i negoziā.