Piemonte, danni da cinghiali in agricoltura come una calamità naturale

Danni da cinghiali in agricoltura come una calamità naturale. L’Assessore Protopapa Piemonte: “Massimo sostegno alle aziende agricole ma ognuno faccia la sua parte”. Avviati gli incontri con Prefetture, Province ed associazioni agricole. Giovedì 6 maggio l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha convocato una riunione con le amministrazioni provinciali del Piemonte e Città Metropolitana per affrontare il problema dei gravi danni che stanno causando i cinghiali in agricoltura su tutto il territorio regionale. Inoltre illustrare le azioni in atto per il contenimento della fauna selvatica. Province e Città Metropolitana sono gli enti deputati a gestire il piano di controllo alla fauna selvatica attenendosi alle disposizioni operative previste dalla Regione Piemonte in materia di prevenzione dei danni causati alle produzioni agricole.

IMPORTANTE NOVITÀ

Importante novità è che la Regione Piemonte sta recependo la recente sentenza della Corte costituzionale nella quale si integrano i soggetti che possono essere impiegati nell’attività di controllo alla fauna selvatica. La Giunta regionale potrà così modificare la delibera in materia di prevenzione dei danni da fauna selvatica ed inserire le figure delle guardie volontarie e dei cacciatori che abbiano una specifica formazione, oltre a quelle già previste, ovvero le guardie venatorie dipendenti dalle Province e dalla Città Metropolitana, proprietari o conduttori dei fondi muniti di licenza per l’esercizio venatorio, guardie forestali, guardie comunali munite di licenza per l’esercizio venatorio.

I PIANI

Intanto la Regione Piemonte ha approvato i piani di prelievo selettivo del cinghiale per l’anno venatorio 2021/2022 con l’apertura dell’attività venatoria di selezione dal 24 aprile 2021 al 14 marzo 2022. Con un primo piano selettivo di 8429 cinghiali, su indicazioni ISPRA, che potrà essere oggetto di successive integrazioni. In merito agli indennizzi regionali alle aziende agricole per i danni in agricoltura causati da fauna selvatica da luglio 2019 ad oggi sono stati liquidati, salvo casi particolari, i pagamenti relativi agli anni 2016, 2017 e 2018. A breve verranno effettuati i trasferimenti verso gli Ambiti territoriali di caccia (ATC) e Comprensori alpini (CA) relativi al 2019.

I DANNI

Per i danni relativi all’anno 2020 si è ancora ad una stima parziale in quanto sono in corso le comunicazioni degli importi da parte di ATC e CA. L’Assessorato regionale ha predisposto una bozza di regolamento di revisione complessiva del sistema di gestione delle modalità di pagamento dei danni all’agricoltura che verrà condiviso con le Organizzazioni professionali agricole. Sono inoltre in corso le procedure per aggiornare le linee guida per la gestione venatoria del cinghiale al fine di aumentarne l’efficacia.

LA SITUAZIONE

Dall’inizio della legislatura abbiamo dovuto rimediare ad una cattiva gestione condotta in precedenza che ha portato a questa situazione. Oltretutto aggravata da un anno di chiusura e limitazioni dell’attività venatoria dovute all’emergenza Covid. – dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca Marco Protopapa – Si sottolinea che è indispensabile procedere il prima possibile all’adeguamento della legge nazionale 157/92 al fine di essere autorizzati ad avere più potere di azione in un momento di emergenza e di massimizzare la collaborazione di tutti gli attori coinvolti. Province, associazioni venatorie, associazioni agricole, implementando le soluzioni da attuare. In attesa dell’avvio dell’attività venatoria programmata occorre fare attivare tutte le azioni di contenimento e di selezione per tentare di debellare una situazione che è paragonabile a tutti gli effetti ad una calamità naturale per l’agricoltura”.

RESTA AGGIORNATO SU TUTTE LE NOSTRE NOTIZIE! COME?

Iscriviti alla nostra pagina Facebook L’Agenda News: clicca “Mi Piace” e gestisci impostazioni e notifiche in modo da non perderti più nemmeno una notizia! Metti mi piace alla pagina YouTube dell’Agenda.