Piemonte: aprire le scuole è imprescindibile, ma serve rispetto delle regole

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TORINO – Piemonte: aprire le scuole è imprescindibile, ma serve rispetto delle regole. Piemonteinforma, l’agenzia quotidiana di informazione sulle attività della Giunta regionale informa che la Regione Piemonte è in prima linea. Consapevole che si tratta di un momento delicatissimo, per raggiungere quell’obiettivo imprescindibile costituito dall’apertura delle scuole il 14 settembre. Obiettivo su cui si sta concentrando l’attenzione di tutta la Giunta con il coordinamento del presidente. L’assessore all’Istruzione ha iniziato così l’informativa svolta nell’aula del Consiglio regionale. Sostenendo subito dopo che per ottenere questo risultato c’è bisogno di una forte collaborazione di tutti, famiglie e studenti. I quali dovranno attenersi alle nuove regole per la prevenzione dal contagio. Si auspica infatti che la didattica a distanza possa essere un momento integrativo e non sostanziale dell’istruzione.

LA SITUAZIONE

Sul fronte della riapertura in sicurezza delle scuole in Piemonte, l’assessore ha rilevato che il distanziamento fisico resta una delle principali criticità. E che risultano ancora dei problemi per 430 classi e 1200 studenti della scuola statale, lo 0,2% del totale. Ma le criticità sono in corso di soluzione. Per esempio la Diocesi di Torino ha messo a disposizione degli spazi e tante altre realtà hanno dato la loro disponibilità, anche grazie alla collaborazione della Protezione civile e del Demanio. Per quanto riguarda gli organici, ha dichiarato che con i 112.000 euro a disposizione dell’Ufficio scolastico regionale per fare contratti a tempo determinato sarà coperta la quasi totalità del fabbisogno nelle scuole dell’infanzia e nelle primarie. Per le altre la copertura degli organici risulta al 70% per quanto riguarda i docenti e al 50% per il personale tecnico e amministrativo.

LE INDICAZIONI REGIONALI

In caso di contagi, l’assessore ha ricordato quanto già stabilito dalla Regione in linea con le indicazioni nazionali. Ovvero che la scelta sulla chiusura della classe o della scuola è in capo alle aziende sanitarie. La misurazione della temperatura, ha ribadito l’assessore, la Regione vuole farla a scuola. A differenza di quanto indicato dal Governo. Tanto che ha stanziato 500.000 euro per l’acquisto di termoscanner. A questo proposito sono in corso approfondimenti con i sindacati. Infine, i trasporti: la capienza è all’80%, rispettando regole per ridurre al massimo i rischi, come mascherina obbligatoria, sanificazione periodica e adeguato ricambio dell’aria.

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