SUSA – Era il 1911 quando Gabriella Angelini, piĆ¹ nota con il diminutivo Gaby, nasce a Susa. PerchĆØ sia nata in Valsusa non ĆØ noto poichĆØ la famiglia visse prevalentemente a Milano.Ā La madre, manager di un’industria farmaceutica, tentĆ² inutilmente di avviarla allo studio del pianoforte e della danza classica. La giovane Gabriella Angelini preferƬ, invece, seguire la sua passione per i motori e per il volo. CiĆ² maturĆ² anche a seguito di una visita e di un volo di prova presso lo stabilimento della Breda, fabbrica milanese di aerei militari e da turismo.Ā Nel 1931, a soli 19 anni, conseguƬ il brevetto di pilota d’aereo.Ā Sognando di ripetere le gesta compiute dai piloti nei pericolosi raid aerei dell’epoca, Gaby decise di effettuare un raid europeo in 25 giorni. Fece tappa in varie cittĆ europee sorvolando Austria, Cecoslovacchia, Germania, Danimarca, Svezia, Paesi Bassi, Regno Unito e Francia.
IN VOLO IN EUROPA
Il raid europeo, compiuto a bordo del piccolo aereo da turismo Breda 15 I-TALY, si svolse senza particolari problemi, salvo un atterraggio di fortuna durante la tappa Copenaghen-Stoccolma. Per aver terminato il carburante nei cieli tedeschi. L’impresa le procurĆ² un’improvvisa popolaritĆ internazionale. Al suo ritorno a casa fu accolta da una folla di curiosi e giornalisti che, alla stregua della stampa estera, l’avevano ribattezzata Little Gaby.Ā La pioniera dell’aria, non ancora ventenne, ricevette anche encomi ufficiali, a partire dal telegramma di congratulazioni inviato dal ministro dell’aeronauticaĀ Italo Balbo, sino ad essere insignita dell’Aquila d’oro dal regime fascista.
IL RAID DELLA MORTE
La facilitĆ con la quale aveva portato a termine il raid la spinse a tentare subito un’ardua impresa: il viaggio da Milano a Delhi, facendo scalo a Roma, Trapani, Tunisi, Tripoli, Tobruk, Il Cairo, Gerusalemme, Bagdad, Bassora e Karachi, promosso dall’Aero Club Milano e fortemente pubblicizzato dal regime. Il 3 dicembre del 1932, durante la tappa Bengasi-Tobruk, aveva preferito attraversare il deserto libico, ritenendolo meno pericoloso. Ma, a causa di una tempesta di sabbia, il suo aereo ebbe un’avaria e precipitĆ² nei pressi dell’oasi di Uadi el-Ghelta. La salma di Gaby Angelini, ritrovata dopo giorni di ricerca, fu riportata in Italia ed esposta all’omaggio pubblico a Milano nella Casa del Fascio, quindi tumulata nel Cimitero monumentale.
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