PERCHÈ I LAVORI DELLA FOGNATURA DI SANT’ANTONINO NON PARTONO? BOTTA E RISPOSTA TRA AMMINISTRAZIONE E OPPOSIZIONE
SANT’ANTONINO – Il gruppo consiliare “Sant’Antonino per te”, all’opposizione in Consiglio Comunale, affronta il tema dei lavori collegati all’infrastruttura fognaria di Via Torino. Spiegano i consiglieri Susanna Preacco, Antonio Ferrentino, già sindaci, Jonathan Fazari e Rocco Franco già vice sindaco. “Un’infrastruttura di questo genere, 4 milioni e mezzo di euro a cui si sommano i circa 800 mila euro per l’arredo urbano, è per il nostro Comune un intervento imponente, che ha presupposto anni di lavoro. Lavoro che non è solo l’intervento finale in sé, cioè gli interventi relativi alla posa dell’infrastruttura, ma che ha visto decine di incontri tra l’amministrazione e la Smat. Si è raggiunto un accordo convenzionale con Smat, unico caso, finora, che speriamo sia ad esempio per altri Comuni, per effettuare una sola gara per i due interventi, cioè la realizzazione della fognatura e l’arredo urbano. Oltre agli innumerevoli incontri con la Smat, sono stati diversi incontri con i cittadini, con i commercianti, nonché assemblee pubbliche alla presenza anche dei componenti dell’ufficio tecnico. Abbiamo incontrato l’allora gruppo di minoranza, ora maggioranza, accettando molte delle richieste avanzate, come pure abbiamo accettato quelle di alcuni cittadini di cambiare alcune parti importanti della progettazione“.
L’AMMINISTRAZIONE AL LAVORO
Il sindaco di Sant’Antonino Andrea Andolfatto e il suo gruppo scrivono ricordando quanto i lavori siano stati procrastinati dal 2009 prima, nel 2017, 2020 e 2023. Spiegano “La convenzione tra il Comune e la SMAT prevede il rientro della somma dovuta per la parte di competenza del Comune, con un piano di rientro della spesa di SMAT per i lavori che, insieme agli Uffici Tecnico e Ragioneria, abbiamo studiato per verificare anche la questione dell’IVA dovuta. Trattandosi di opera pubblica, il nostro ente, prima di iniziare l’intervento, necessita di dimostrare di avere la copertura dei costi in bilancio, che solo a chiusura dell’esercizio finanziario 2024, sappiamo dovrebbe coprire l’80% dei costi dell’intervento, arrivando ad avere nelle disponibilità il denaro necessario a cominciare i pagamenti dovuti all’appaltatore. Il bilancio che riceviamo dalla vostra gestione, risulta essere seppur sano, decisamente compromesso nelle possibilità di spesa, rispetto all’ampliamento del cimitero dove è necessaria una rivalutazione dell’intero costo per l’ampliamento. Adesso nell’ottica della serietà, della trasparenza, del coinvolgimento a chiusura di bilancio, con l’effettivo accantonamento dell’80% del dovuto, avvieremo una sollecitazione con i responsabili del progetto per la messa in gara dell’intervento“.