Tav Torino-Lione: per consentire a TELT di eseguire alcuni nuovi sondaggi si allarga temporaneamente intorno al cantiere

CHIOMONTE – Tav Torino-Lione. Sino al 17 dicembre il Prefetto di Torino ha disposto l’estensione della tutela del cantiere della Maddalena: la cosiddetta zona rossa è stata allargata ad una fascia di 500 metri oltre il perimetro della attuale limite dell’area strategica di interesse nazionale. Il Prefetto di Torino, Renato Saccone, ha adottato questa misura cautelare e la Questura ha rafforzato il dispositivo di protezione, per consentire a TELT di eseguire senza subire azioni di disturbo alcuni nuovi sondaggi che sono propedeutici al progetto del nuovo svincolo autostradale sul Viadotto Clarea dell’A32, che sarà a servizio del cantiere, destinato ai mezzi d’opera e al personale di sicurezza.

Nell’ordinanza il Prefetto interdisce gli accessi ai sentieri che sovrastano l’area e la strada comunale per la Frazione San Giovanni a Giaglione. sottolineando come il Questore “ha tra l’altro evidenziato che non è escluso che, conformemente con quanto verificatosi in precedenti analoghe attività, aderenti al movimento No Tav valsusino o ai collettivi marxisti autonomi, anche provenienti da questo capoluogo  possano dar luogo a forme estemporanee di protesta finalizzate a danneggiare o sabotare i macchinari in uso, oltre che ad ostacolare l’operato delle maestranze e, dunque, ad impedire la prosecuzione dei lavori, con ciò causando un considerevole aggravio dell’ordine pubblico in danno dell’area di interesse strategico nazionale, oltre che della zona adiacente alla stessa, interessata dalle attività di sondaggio”.

Se i motivi dell’ordinanza, la cui violazione ricade nelle condotte previste dall’Articolo 650 del Codice Penale, sono piuttosto chiari, va ricordato come la nuova progettazione, imposta proprio dai continui attacchi che subisce l’area della Maddalena di Chiomonte, costringa ad adottare soluzioni tecniche di scavo e lavori accessori inconsueti: la nuove TBM – le “Talpe” – che scaveranno il tunnel di base saranno calate nella montagna proprio da qui e il nuovo svincolo servirà a trasportare smarino e conci da e per il cantiere.

Tutto questo non sarebbe successo a Susa dove il cantiere di attacco allo scavo sarebbe stato costituito da un grande capannone temporaneo chiuso – come fosse una struttura industriale e lo smarino non riutilizzato in sede sarebbe stato trasportato via ferrovia. Come è noto le condizioni “ambientali” l’avrebbero reso troppo esposto agli attacchi e ai sabotaggi, senza contare l’opposizione della Giunta Plano. tecnicamente tutto è possibile, ma questa soluzione è una conseguenza di ripiego, causata dalla perdita del buonsenso intorno ai lavori, continuo oggetti di bersagliamenti da parte di antagonisti.

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