Operazione “Meet up”, sgominata dalla Polizia di Stato una rete di utenti online che scambiavano materiale pornografico

TORINO – Operazione “Meet up”, sgominata dalla Polizia di Stato una rete di utenti italiani che su una nota piattaforma di messaggistica scambiavano materiale pornografico realizzato utilizzando minori di anni diciotto. Gli investigatori del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino hanno concluso nei giorni scorsi una complessa operazione di contrasto alla pedopornografia online. Ha portato all’esecuzione di 26 decreti di perquisizione e ad indagare altrettanti soggetti, responsabili di detenzione e diffusione di materiale realizzato mediante sfruttamento di minori degli anni 18. Tre arresti in totale: in Piemonte, Campania e Puglia. Sequestrati migliaia di files.

A TORINO

L’attività, diretta dalla Procura di Torino e coordinata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online, ha riguardato tutto il territorio nazionale, impegnando nelle operazioni di perquisizione 11 Compartimenti. A fondamento delle perquisizioni sono stati posti gli esiti dell’attività undercover condotta dalla Postale del Capoluogo piemontese, finalizzata al contrasto alla diffusione di materiale pedopornografico attraverso la rete. Già dal mese di febbraio 2021 i poliziotti avevano attivato un servizio di monitoraggio su una piattaforma di messaggistica che vanta garanzie di ampio anonimato per gli utilizzatori, concentrando la propria attenzione su alcuni canali aperti, frequentati prevalentemente da utenti italiani.

UN LUNGO LAVORO

Per effettuare tale attività, è stato necessario un lungo lavoro di carattere preparatorio, consistente nella ricerca del rapporto di fiducia con gli interlocutori che di volta in volta si mostravano interessati allo scambio di materiale, con un notevole sforzo mentale degli operatori nell’assunzione delle stesse vesti dei propri target. Ricavati gli elementi utili alla prosecuzione dell’indagine, sono state messe a fattor comune le tracce informatiche lasciate in rete dagli internauti, che hanno consentito la loro identificazione. Particolarmente interessante si è rivelata la presenza di un ambiente chiuso, pubblicizzato dal proprio promotore, in cui veniva divulgato materiale pedopornografico previo pagamento di una somma di denaro che abilitava all’iscrizione al canale, anch’esso oggetto di accertamenti nel corso dell’indagine.

I SOGGETTI

L’analisi degli elementi evidenziati dagli operatori ha ricondotto nel complesso a 26 soggetti destinatari dei decreti di perquisizione, emessi dal Gruppo Criminalità Organizzata e Reati Informatici dell’A.G. di Torino ed eseguiti, oltre che in Piemonte, con la collaborazione degli Uffici di Specialità della Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto. Il materiale illegale sequestrato, altamente diversificato per categorie, conteneva anche contenuti raccapriccianti, ritraenti vere e proprie violenze sessuali in danno soprattutto di neonati.

Per una posizione campana, stante il rinvenimento di copioso materiale pedo, si è proceduto all’arresto di un sacerdote della Diocesi di Benevento, mentre è un tecnico informatico di trentasette anni il secondo arrestato residente in Piemonte; infine, in Puglia è stato arrestato, anch’egli per detenzione di ingente quantitativo di materiale, il creatore del canale a pagamento oggetto dei primi accertamenti, un ragazzo all’epoca dei fatti minorenne.

LA POLIZIA DI STATO

La Polizia di Stato può essere contattata con il numero unico di emergenza 112. È organizzata in uffici centrali e territoriali, dipendenti dal ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza. La Polizia di Stato è una delle quattro forze di polizia italiane e ha un’organizzazione territoriale. In ogni provincia esistono una questura e altri uffici. Le articolazioni periferiche della Polizia sono la Polizia Stradale, Ferroviaria, Postale e delle Comunicazioni. In alcune realtà vi sono ulteriori presidi, come i commissariati, dipendenti dalla questura o uffici che si occupano di Polizia di Frontiera e Marittima, Reparti Volo, Centri di Formazione e Addestramento. La Polizia infine costituisce autorità nazionale di pubblica sicurezza e vigila sul mantenimento dell’ordine pubblico. Al vertice vi è il capo della polizia e direttore generale della pubblica sicurezza.

LA POLIZIA STRADALE

La Polizia Stradale è una delle quattro specialità della Polizia di Stato e si occupa in via principale del settore strategico del controllo e della regolazione della mobilità su strada. Le attività vanno dalla prevenzione del fenomeno infortunistico, alla rilevazione degli incidenti stradali. La Polizia Stradale si occupa dell’accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale. Provvede inoltre ai servizi di scorta per la sicurezza della circolazione. Poi ai servizi diretti alla regolazione del traffico e alla tutela ed al controllo dell’uso del patrimonio stradale. Quindi concorre nelle operazioni di soccorso e alla rilevazione dei flussi di traffico. La Polizia Stradale  impiega una media di 1.500 pattuglie giornaliere.

LA POLIZIA FERROVIARIA

La Polizia Ferroviaria è la specialità della Polizia di Stato impegnata a garantire la sicurezza dei viaggiatori e dell’infrastruttura ferroviaria. Si occupa della prevenzione e repressione dei reati e più in genere della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica in ambito ferroviario. Il suo ruolo è molto importante per il sistema di trasporto ferroviario, strategico per la mobilità dei cittadini e la vita economico-sociale del Paese. Oltre dei viaggiatori che si servono quotidianamente del treno per i propri spostamenti, sono moltissime le persone che, a vario titolo, frequentano le stazioni. Senza contare i dipendenti delle imprese ferroviarie. Molteplici sono le società del settore, impegnate nella gestione del servizio di trasporto di persone e merci, interno ed internazionale, e nella custodia e manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria.

LA POLIZIA POSTALE E DELLE COMUNICAZIONI

La Polizia Postale e delle Comunicazioni si pone come garante della segretezza della corrispondenza e della libertà di qualunque forma di comunicazione dei cittadini e può essere chiamata al 112. Negli anni ’90 l’evoluzione tecnologica genera una serie di minacce criminali in particolare alla sicurezza informatica. Per vigilare sull’utilizzo legale delle nuove tecnologie nasce nel 1996 il Nucleo Operativo di Polizia delle Telecomunicazioni (N.O.P.T.). Consiste in un’équipe di professionisti impegnati nell’attività di contrasto ai crimini nel settore delle telecomunicazioni. Nel 1998 viene poi istituito il Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni.

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