TORINO – Operazione della Guardia di Finanza di Torino, sgominata organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti: 13 arresti. Sequestrati oltre 800 chilogrammi di droga. Perquisizioni in tutta Italia. Scoperti due depositi di stoccaggio della droga.
OPERAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA
La Guardia di Finanza di Torino, con la collaborazione di unitĆ operative di altri Reparti del Corpo e con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia torinese, ha dato esecuzione in varie Regioni italiane (Piemonte, Veneto e Puglia) a unāordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo piemontese nei confronti di 12 persone (tutte in carcere) gravemente indiziate di far parte di due distinte associazioni per delinquere finalizzate al traffico e alla commercializzazione di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti (principalmente hashish). Nel corso delle pertinenti investigazioni – curate dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino e caratterizzate dal ricorso a complessi e articolati accertamenti di polizia giudiziaria, compiuti anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali ed estese attivitĆ di osservazione e pedinamento – sono stati raccolti significativi elementi indiziari circa lāesistenza di due presunti sodalizi criminali, tutti composti da soggetti originari del Marocco, che, in ipotesi dāaccusa, avrebbero commesso plurimi reati connessi allāimportazione e al traffico di stupefacenti.
A TORINO E PIOSSASCO
In particolare, il primo dei due citati gruppi ĆØ risultato caratterizzato da unāorganizzazione stabile e ben delineata, dotata di notevoli risorse strumentali ed economiche e capeggiata da un quarantaquattrenne di nazionalitĆ marocchina. Esso aveva la propria principale base logistica e il centro degli interessi in Torino e provincia, ove sono risultati dislocati i piĆ¹ importanti depositi utilizzati per i traffici illeciti (in Torino e Piossasco), con qualificati contatti anche in territorio friulano, ove sono state realizzate cessioni di sostanze stupefacenti ed era ubicato un ulteriore deposito (in Pordenone). Il sodalizio vantava, altresƬ, ramificazioni in Veneto (province di Venezia e Treviso). La significativa forza economica di tale gruppo criminale ĆØ emersa, nel corso delle indagini, dalla possibilitĆ di impiegare numerosi autoveicoli (di proprietĆ o noleggiati) per lāorganizzazione delle attivitĆ delittuose e per il ritiro e il trasporto dello stupefacente e del denaro provento degli illeciti traffici nonchĆ© dalla capacitĆ dimostrata nel riuscire a finanziare nuove importazioni di narcotico e a sopportare le ingenti spese per il suo occultamento e trasporto nonostante gli ingenti sequestri di stupefacenti subiti ad opera degli inquirenti.
LA GUARDIA DI FINANZA SCOPRE DUE GRUPPI
Anche il secondo gruppo interessato dalle indagini – composto da un quarantottenne marocchino, con ruolo apicale, e altre due persone – ĆØ risultato radicato in Torino e provincia, con collegamenti in Lombardia (province di Milano e Varese) e in Toscana (provincia di Pisa). Secondo le ipotesi investigative, si tratterebbe di unāarticolazione territoriale, dotata di una sua autonomia operativa e assai strutturata (alla luce del notevole giro dāaffari prodotto), costituente parte di una ben piĆ¹ ampia organizzazione transnazionale, operante in territorio spagnolo e destinataria dei proventi delle attivitĆ di spaccio, come rilevato, tra lāaltro, mediante la ricostruzione di alcuni illeciti trasferimenti di denaro in Spagna avvalendosi dellāintermediazione di soggetti di nazionalitĆ cinese.
DUE SODALIZI CRIMINALI
I due sodalizi criminali disarticolati con la presente operazione sono risultati accumunati:
- dalle ingenti risorse economiche impiegate e tratte dai propri traffici illeciti e dallāutilizzo di collaudati sistemi per rendere riservate le comunicazioni tra i sodali;
- dalla capacitĆ di organizzare operazioni funzionali allāacquisto, custodia, detenzione e trasporto di stupefacente (soprattutto hashish), approvvigionandosi principalmente in Nord Africa e introducendolo sul territorio nazionale attraverso la Spagna. La successiva distribuzione del narcotico, per il cui trasporto sono stati utilizzati anche veicoli modificati e dotati di appositi doppi fondi, si rivolgeva a varie piazze di spaccio del Nord Italia (in particolare Piemonte, Lombardia, Toscana, Veneto e Friuli Venezia ā Giulia).
LA DROGA
Nel corso delle investigazioni, nel solo arco temporale da gennaio ad aprile 2022, in provincia di Torino sono stati intercettati e sottoposti a sequestro, in piĆ¹ occasioni e anche con la collaborazione della Polizia di Stato, circa 460 kg diĀ hashish, oltre a circa 500 grammi di cocaina e a 1 kg diĀ marijuana.Ā Lo spessore delle consorterie criminali oggetto di indagine e la perdurante attualitĆ delle condotte poste in essere sono risultate ulteriormente confermate in sede di esecuzione dellāordinanza di custodia cautelare e delle pertinenti perquisizioni, nel cui ambito i Finanzieri del locale Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno individuato altri due depositi di stoccaggio della droga, allāinterno di box situati nellāambito di complessi residenziali, di cui:
- uno in LeinƬ (TO), nella disponibilitĆ del secondo dei suddetti gruppi criminali, ove erano custoditi 223 kg di hashish, giĆ confezionati e pronti per lāimmissione sul mercato illecito;
- lāaltro, individuato a seguito di segnalazione del ācane antidrogaā Jakora, nella disponibilitĆ di un altro soggetto marocchino (estraneo alle vicende di cui al provvedimento cautelare in questione e tratto in arresto in flagranza di reato), ove sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro 163 kg di hashish.
MILIONI DI EURO
I suddetti quantitativi di sostanze stupefacenti complessivamente sequestrati, se immessi sul mercato āal dettaglioā, avrebbero potuto generare introiti illeciti per oltre 11 milioni di euro. Ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilitĆ , si evidenzia che il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Torino ha disposto il provvedimento restrittivo della libertĆ personale in argomento ravvisando in capo agli indagati i gravi indizi di colpevolezza nonchĆ© il pericolo di fuga e di reiterazione delle condotte criminali.
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