TORINO – Alla Camera di Commercio, presenti i sindaci delle valli olimpiche, Piero Gros, i vertici dell’Agenzia di Torino 2006 e una piccola rappresentanza di volontari, è stato presentato il pre-studio di fattibilità per i giochi olimpici Torino 2026.
Nell’aria aleggiava una certa emozione, tra il ricordo del successo passato e la consapevolezza di avere competenze e idee per poter accettare la sfida di una nuova olimpiade invernale.
L’ente e i sindaci delle valli olimpiche hanno ufficialmente fatto la loro mossa presentando lo studio di pre-fattibilità: “Abbiamo già tutte le infrastrutture, una nuova edizione richiederebbe una spesa minore rispetto al 2006 di un miliardo di euro”, dice Vincenzo Ilotte, presidente della Camera di commercio“
La sindaca Chiara Appendino, ha smorzato i toni rispondendo con una nota: “Non esiste alcun dossier della città di Torino per la candidatura alle Olimpiadi 2026, né tantomeno quello presentato oggi dalla Camera di Commercio deve essere attribuito alla Città. La presentazione dell’eventuale modello di Olimpiadi non può che avvenire nella fase di dialogo, step successivo alla scelta o meno di manifestazione di interesse”.
In serata Beppe Grillo, in una telefonata agli attivisti torinesi ha invece già deciso di accettare la sfida: “Dobbiamo provare a ideare una Olimpiade diversa, una olimpiade sostenibile. Non possiamo perdere l’opportunità di dimostrare che il Movimento sa raccogliere le sfide e provare a gestire cose complicate” ha aggiunto.
Si apre quindi una nuova fase, l’amministrazione Appendino leggerà le carte del Cio e invierà la manifestazione d’interesse di Torino ad aprire un dialogo con i tecnici comitato olimpico per poi prendere la decisione riguardo la candidatura e la ricerca di risorse per sostenerla.
Forse la fase più difficile sarà quella di convincere altri consiglieri contrari alle Olimpiadi, mettendo a rischio l’equilibrio della giunta pentastellata torinese.