Nel 1966 a Fenestrelle precipitò la cabina della funivia che portava al Sanatorio Agnelli a Pracatinat

Foto dal sito Valchisone.it

FENESTRELLE – Nel 1966 a Fenestrelle precipitò la cabina della funivia che portava al Sanatorio Agnelli a Pracatinat a quota 1.785 metri. La località è stata importante perché la famiglia Agnelli vi costruì un sanatorio per la cura della tubercolosi. Il complesso, costruito tra il 1929 e il 1930, era composto di due padiglioni, dedicati a Edoardo Agnelli e alla sorella Tina Nasi. E rispettivamente destinati uno a degenti di sesso maschile e l’altro a degenti di sesso femminile. Le due strutture, non più utilizzabili a fini terapeutici dal 1982, sono poi diventate un Laboratorio per varie attività educative, formative, culturali e di ricerca. Oggi questo storico edificio è stato trasformato in un moderno complesso alberghiero particolarmente adatto sia ai viaggi di formazione ed istruzione che ad accogliere viaggiatori da tutto il mondo in cerca di svago, relax, natura e tempo libero.

LA STAMPA DOMENICA 10 APRILE 1966

1966 Teleferica e Funivia Depót – Pracatinat. Nei monti di Pinerolo sotto la pioggia e il nevischio precipita una cabina della funivia di Fenestrelle per una brusca oscillazione: sette persone ferite. Tutti dipendenti della funivia o del sanatorio «Agnelli» di Pra Catinat. Due sono donne: una è grave.  Ha 23 anni, abita a Roreto Chisone ed attende un bimbo. La disgrazia ieri mattina al passaggio di un pilone. Il vagoncino (per il vento o l’improvvisa mancanza di corrente) dondola, s’aggancia al traliccio metallico e si stacca dalla carrucola. Poi piomba dall’altezza di dieci metri sull’orlo di un burrone. L’impianto funziona da 32 anni: non si sono mai avuti incidenti”.

SCRISSE L’INVIATO DE LA STAMPA

“La funivia funziona da 32 anni e collega il Sanatorio a Fenestrelle portando gli infermi, i parenti che li visitano, il personale di servizio e i rifornimenti, oltre a qualche gruppo di turisti. Non si erano mai avuti incidenti: la disgrazia appare inspiegabile. Siamo stati a trovare i feriti nell’ospedale di Pinerolo. Sono ricoverati in vari reparti e alcuni erano ancora in sala operatoria. Non sanno rendersi conto dell’accaduto. Le condizioni della signora Ivana Vin9on. nel pomeriggio erano migliorate: si hanno buone probabilità di salvare la vita sua e della sua creatura. La donna è coraggiosa e con poche parole ha ricordato quanto è successo: «La cabina — ci ha detto — si era già fermata poco prima del primo pilone; poi aveva ripreso la marcia. Giunta al secondo pilone si è di nuovo fermata di colpo, fummo sbatacchiati l’uno contro l’altro, sentii uno schianto e precipitammo. Fu un volo di pochi istanti, ma sembrava non dovesse più finire. Poi non ricordo bene, mi aiutarono e mi portarono qui.  Spero di salvare la mia creatura»”.

Immagini dal sito Valchisone.it

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