AVIGLIANA – La Corte d’Appello di Torino ha confermato la condanna a otto mesi di carcere per uno degli educatori ritenuti responsabili della morte di una ragazza cingalese con problemi psichici, annegata il 24 aprile 2021 nel lago Grande di Avigliana. La giovane, ospite di una comunità terapeutica, si trovava in gita con due operatori. La giornata, che doveva essere di svago, si è trasformata in tragedia: la ragazza è entrata in acqua, ma la corrente l’ha trascinata via, portandola alla morte. Il corpo fu recuperato solo dopo diverse ore di ricerche.
Dramma al Lago Grande di Avigliana
Secondo la Procura, i due educatori presenti avrebbero assistito inerti alla scena, senza intervenire. La loro condotta è stata definita “gravemente negligente” dalla Pubblico Ministero e dai giudici. Il primo operatore ha scelto il rito abbreviato, ottenendo una condanna a sei mesi. Il secondo, giudicato con rito ordinario, ha ricevuto otto mesi di reclusione, pena ora definitivamente confermata in appello. L’accusa di omicidio colposo sottolinea come l’incidente fosse evitabile con un minimo di attenzione e vigilanza.