CONDOVE ā Sulla montagna di Condove, la scuola del Valgravio racconta la storia grazie alla sua presenza. Si tratta della scuola che si trova in borgata Volpi. Il primo atto: la costruzione. L’insegna sulla facciata della scuola dice “1934 – XII“. Il numero romano intende “L’Era fascista“, l’anno in cui si decise di costruire una nuova scuola per le esigenze della numerosa popolazione scolastica dei paese vicini. Si tratta di tutta l’area che va da Dravugna a Prato del Rio da un lato, da Molette e Maffiotto dall’altra. PodestĆ era Valentino Barbiera, che rimase in carica fino al 1939 quando il suo posto fu preso da Federico Ferraris. In quegli anni, secondo la riforma Gentile, il ciclo unico elementare terminava all’etĆ di 14 anni. Atto secondo: la guerra di Liberazione. La scuola, ĆØ un ipotesi, fu utilizzata come ospedale per curare i partigiani. Sulla facciata dell’edificio c’ĆØ una lapide che ricorda un ragazzo siciliano, Canio Cervellino. Si pensava fosse morto al Maffiotto, ferito in una frazione e morto in unāaltra. Terzo e ultimo atto: l’abbandono. La scuola ĆØ da anni in stato di abbandono, la montagna si ĆØ spopolata e le mura a Volpi rimangono lƬ a rappresentare una mutata condizione sociale.
LA CAPPELLA
Volpi, borgata a 1113 metri, nel vallone Valgravio, ha una cappella dedicata a Sant’Antonio. La facciata ĆØ profilata a capanna, la copertura del tetto a due falde ĆØ avanzata a proteggere l’ingresso e sostenuta da due pilastri a base quadrata. Sovrasta la porta una finestrina a mezzaluna, l’affiancano altre due piccole finestre quadrate. Un piccolo campanile prosegue sul muro d’ambito di destra. L’edificio si sviluppa secondo un impianto a navata unica preceduta da un porticato Pianta Schema planimetrico.
A ROSSENO
La piccolissima frazione di Rosseno ĆØ su una strada cieca sulla via tra Molino e la deviazione per Reno Inferiore sulla montagna di Condove. Un gruppo di case servite dall’acqua che presenta ristrutturazioni appropriate e in tono con il gusto locale. Particolare e di pregio un pilone votivo dedicata a San Michele e un affresco. Quest’ultimo, una crocefissione, ha per comprimari il Beato Angelo e Sant’Angela. Si trova sulla facciata di una grangia rimasta da riattare.
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