Mocchie fa il pienone con la Sagra della Patata

Condove, la Sagra della Patata di Mocchie

CONDOVE- Una bellissima giornata di sole per la “Sagra della patata” a Mocchie. Le montagne del versante di Condove e un’ottima organizzazione sono stati gli ingredianti del “piatto” a base di patata che è stato cucinato oggi, domenica 3 settembre, nella borgata di Mocchie. Una domenica di festa. Dalla mattina, chi in macchina, chi a piedi, chi con la navetta organizzata da Condove sono saliti in tantissimi per curiosare tra le bancarelle, gustare le fritelle calde e altre leccornie e acquistare le patate di Mocchie. Nel pomeriggio una fiumana di persone ha invaso la via principale e la piazza del Chiesa. Due mostre sono rimaste aperte per tutta la giornata: quella nel Museo Etnografico e una una sull’Associazione Cattolica. Il pranzo poi è stato servito dalla Pro Loco con il consueto menù a base di patata e salciccia.

LA VOCE DA MOCCHIE

Michaela Mischinelli, del Forno di Mocchie. “Un ottima giornata, abbiamo lavorato tantissimo facendo conoscere i nostri prodotti agricoli e la nostra panificazione tutta cotta a legna. Queste sonooccasioni imporntati per far rivivide la montagna e ela nostra bella borgta di Mocchie“. In piazza c’era anche il banchetto per le iscizioni all’Associazione Mocchie e dintorni, che organizza iniziative e attraverso la pagina Fb le pubblicizza. Tra le attività in mostra la sezione distaccata della biblioteca. Alla porta il Luciano “Baki” Bacchiega, che oltre il presidente delle locale AIB è anche il rsponsabile della biblioteca. “Una bella giornata con tanta partecipazione e curiosità – chi dice Baki – possibile grazie alla Pro Loco all’Associazione Mocchie e Dintorni e all’aiuto di tante associazione come la Protezione Civile e altre”. Francesca Roccati della Trattoria del Sole: “Molti clienti abituali e alcuni nuovi che non conoscevano la nostra realtà. Abbiamo proposto piatti tipici della nostra cucina di montagna con la patata come protagonista“.

Condove, la Sagra della Patata di Mocchie

LA PATATA DI MONTAGNA

Come il mais, la patata giunse in Europa dal Nuovo Mondo dopo la metà del ‘500. Per molto tempo la si coltivò solo a scopo botanico e come abbellimento dei giardini e degli orti. Visti i bei fiori viola. All’inizio del XIX secolo la patata è consumata in tutta Europa e oggi rappresenta la prima produzione non cerealicola nel mondo. Anche nella Valsusa la patata affiancò la coltivazione di cereali: quando questi scarseggiavano. La patata veniva mescolata alla farina per produrre pane. In montagna si è diffusa notevolemente per le qualità di alcune varietà. Queste sono adattabili alle severe condizioni climatiche montane, si può coltivare fino ai 2000 metri, là dove il frumento non arriva. Interessanti varietà locali sono giunte inalterate sino ai nostri giorni: piatlina, patata viola, e ratte.