CESANA TORINESE – Alpini in Valsusa. Si è concluso oggi, con l’ascensione al Col Bousson a quota 2155, un impegnativo addestramento sci-alpinistico condotto dalla Brigata Alpina “Taurinense” nelle Alpi piemontesi, nell’ambito del quale sono stati coinvolti oltre 1100 tra uomini e donne dei diversi reggimenti di stanza in Regione. L’attività, a cui hanno preso parte anche alcuni giovani ufficiali della Scuola di Applicazione di Torino e che ha visto la partecipazione di due elicotteri del 34° Gruppo Squadroni dell’Esercito, era finalizzata a verificare le capacità dei reparti nel saper vivere e muovere ed operare nel difficile e selettivo ambiente della montagna, dove le rigide temperature invernali, l’isolamento e le mutevoli condizioni meteorologiche mettono a dura prova fisico e mente.
In montagna
Dopo un’intensa settimana, in cui i reparti della Brigata equipaggiati per operare in completa autonomia hanno percorso cinque diversi itinerari che li ha portati a superare dislivelli di oltre 1.400 metri, Genieri e Dragoni – partiti da Claviere, Cesana e Bousson – si sono ritrovati in vetta al Col Bousson. Qui, alla presenza del Comandante Generale Federico Bonato, il Comandante della Brigata Taurinense, Generale Massimo Biagini, ha presieduto la cerimonia dell’Alzabandiera di fronte ai reparti schierati ed ai Sindaci e Presidenti delle Sezioni dell’Associazione Nazionale delle città in cui hanno sede i reparti esercitati.
Addestramento
Terminata questa prima sessione addestrativa, il personale particolarmente distintosi per impegno e capacità verrà avviato a svolgere corsi sci-alpinistici sempre più selettivi, al termine dei quali potrà arrivare a conseguire le ambite qualifiche di “esperto militare in neve e valanghe”, “comandante di squadra soccorso” e di “guida alpina militare”. L’addestramento in montagna e, nel caso specifico, nel campo dello sci-alpinismo rappresenta per le Truppe Alpine una delle fasi principali della formazione specialistica del proprio personale. Le specifiche capacità che vengono acquisite risultano essere infatti fondamentali non solo nell’ambito delle numerose operazioni internazionali in cui opera l’Esercito. In Patria qualora chiamati ad intervenire con assetti specialistici e personale altamente qualificato a supporto della popolazione civile colpita da pubbliche calamità, come recentemente accaduto per l’emergenza neve in Centro Italia.
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