MARIO VIRANO TAV, ALBERTO PERINO NO TAV
VALSUSA – Mario Virano, classe 1944, ĆØ morto a giugno del 2023. Alberto Perino, classe 1946, ĆØ morto nell’ottobre del 2024. A poco piĆ¹ da un anno della scomparsa del primo ĆØ venuto a mancare anche il secondo. Il primo torinese, laureato in architettura ha fatto il dirigente, il secondo valsusino di Condove, ragioniere ĆØ stato impiegato di banca. Virano ĆØ stato consigliere provinciale e comunale a Torino nel Partito Comunista. Il secondo, Perino, ha avuto come formazione politica quella legata alla disobbedienza civile contro la guerra, il servizio militare piĆ¹ in generale il pacifismo. Entrambi hanno avuto un grande interesse per la cultura. L’architetto presso lāAccademia Albertina e nella realtĆ del disegno industriale, il ragioniere nell’Associazione Segusium e alla ricerca di segni rupestri su e giĆ¹ per la Valle nelle associazioni archeologiche. In entrambi va riconosciuta costanza, tenacia e una certa visione, anche se opposta, del futuro della Valsusa e piĆ¹ in generale della regione. Quando si sono incontrati e quando il loro destino si ĆØ incrociato senza piĆ¹ slegarsi?
SULL’ALTA VELOCITĆ
I due opposti, uno a capo del mega progetto della linea ferroviaria ad alta velocitĆ che passerĆ da Torino a Lione, l’altro a capo del movimento che ne contrasta la costruzione, divennero i sinboli delle opposte fazioni fin dal 2005, anno nel quale ci furono i primi scontri tra le due parti in quel di Venaus. Da allora la loro personale battaglia mediatica non ha avuto fine. Uno, Virano, stimolava sull’efficacia della ferrovia e le sue future positivitĆ , l’altro ne disprezzava la costruzione e di volta in volta cercava argomenti nuovi e sempre piĆ¹ incisivi per colpire l’immaginario. CosƬ, mentre il primo parlava dei grandi numeri del commercio, di transito, di merci, di persone e di uno sviluppo internazionale, l’altro citava spese, inquinamento, spopolamento, disastri ecologici e, seguendo l’onda, utilizzava partiti e politici a suo piacimento. CosƬ, se da un lato le frese scavavano la montagna, dall’altra venivano costruiti presidi. Dopo vent’anni i due contendenti, che sicuramente si sono osservati e in fondo ammirati, lasciano al proprio campo l’ereditĆ della loro passione. Mario Virano ha avviato un’opera che terminerĆ la Tav, Alberto Perino la voglia di critica e un movimento… quello No Tav.