L’upupa è una migratrice transahariana che nidifica fino ai 1000 metri

Upupa Blu Edizioni

L’upupa (upupa epops) è un uccello dalla struttura esile ed elegante. È inconfondibile per il lungo becco ricurvo, la cresta erettile di penne rossicce con apice nero e per il colore fulvo-rosato delle parti anteriori e superiori del corpo, contrastante con il bianco e nero di ali, dorso e coda. Nel volo, sfarfallante e leggermente ondulato, diventano ben visibili anche a distanza le macchie bianche e nere sulle ali. Migratrice transahariana, giunge in Europa tra marzo e maggio. Predilige gli ambienti caldi e asciutti del piano e collinari, ricchi di coltivi o incolti e con alberi sparsi, boschetti, frutteti, vigneti e manufatti rurali. Sulle Alpi risale le vallate più ampie nidificando regolarmente nei fondovalle e lungo i versanti soleggiati fino intorno ai 1000 metri. Rare e localizzate le presenze alle quote superiori, dove può essere osservata anche durante la migrazione.

IL CANTO DELL’UPUPA

Nidifica nelle cavità degli alberi e dei fabbricati, spesso nei muretti a secco, dove depone fino a sei uova, covate dalla sola femmina. Caratteristico è il forte e sgradevole odore che trapela dal foro d’ingresso del nido; esso è provocato dalle secrezioni dei giovani che probabilmente hanno lo scopo di tenere lontani i predatori. Il canto dell’upupa, dal quale deriva il nome, è un basso e monotono «pu-pu-pu», emesso in lunghe sequenze e udibile a grande distanza. Specie di abitudini terricole, si nutre camminando sul terreno aperto dove ricerca invertebrati e piccoli rettili.

Tratto dal libro “Gli Uccelli delle Alpi“, di Bruno Caula, Pier Luigi Beraudo, Massimo Pettavino. Blu Edizioni, Torino.