L’onda d’urto della violenta eruzione del vulcano Tonga ha raggiunto anche Torino

Immagini dal satellite GOES7

TORINO – L’onda d’urto della violenta eruzione del vulcano Tonga ha raggiunto anche Torino, anche se non è stata avvertita dalla popolazione. Ieri è avvenuta l’esplosione del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha’apai nelle isole Tonga. Il regno polinesiano di Tonga è costituito da più di 170 isole del Sud Pacifico, la maggior parte delle quali disabitate, lambite da spiagge bianche e barriere coralline, e ricoperte da foreste tropicali. Una fra le esplosioni di un vulcano più spettacolari mai viste fino a oggi. Sono giunte notizie incredibili sui dati dell’eruzione e in particolare dell’onda d’urto generata dall’eruzione del vulcano. L’onda di pressione generata dall’onda sonora ha prodotto delle variazioni significative della pressione atmosferica dal Giappone agli Stati uniti. Molto probabilmente ha completato l’intero giro del pianeta. Scrivono sulla pagina Facebook italiana di divulgazione scientifica “Chi ha paura del buio?“: “I boati prodotti dall’attività esplosiva sono stati uditi fino in Alaska, Australia, Nuova Zelanda, Nuova Caledonia, Fiji, Vanuatu e Papua Nuova Guinea. Probabilmente quindi, il raggio in cui è stato possibile udire i boati è di almeno 9.300 chilometri. Qualcosa di pazzesco. Nel frattempo l’allarme tsunami è cessato dopo che l’onda di un metro e venti ha colpito le isole“.

L’ONDA D’URTO DEL VULCANO DI TONGA HA RAGGIUNTO L’ITALIA A OLTRE 17.000 KM DI DISTANZA!

Dieci ore fa scrivevano sulla pagina “Chi ha paura del buio?“. “Questa mattina, come sapete, si è verificata una potente esplosione nell’isola di Hunga Tonga, nell’arcipelago delle Isole Tonga, quasi agli antipodi rispetto all’Italia. Talmente forte da produrre un’onda d’urto che ancora adesso – dopo ormai 18 ore circa – sta solcando tutto il globo terracqueo. Proprio poco fa, attorno alle ore 21:00-21:05, l’onda d’urto ha attraversato anche il territorio italiano facendosi notare su tutti i barometri delle varie stazioni meteorologiche per un balzo istantaneo della pressione, dell’ordine di 1,5-2 hPa (una cosa come il 2 per mille del suo valore assoluto). È durato poco, il tempo di un’esplosione, appunto; poi i valori sono tornati quelli precedenti. In realtà c’è stato un piccolo rimbalzo verso il basso; lo stesso che si registra al passaggio di un’onda quando siamo immersi in mare. Provate a farci caso; succede spesso. D’altra parte l’aria è un fluido come l’acqua; è solo meno denso, ma molte proprietà assomigliano a quelle dell’acqua. Nei minuti successivi si sono registrate almeno altre variazioni di pressione, forse dovute alla stessa onda d’urto arrivata, però, da direzioni differenti. La stessa variazione di pressione si è registrata nei barometri di tutto il mondo, dal Giappone agli Stati Uniti all’Europa, a dimostrazione della straordinarietà dell’evento. Testo del meteorologo Lorenzo Catania. Grafica di Galselo Wrapsy”.

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