L’Istituto Comprensivo di Condove va “Oltre la robotica” con il concorso nazionale, protagonisti il Layetto e la Calcina

GENOVA – L’Istituto Comprensivo di Condove va “Oltre la robotica” con il concorso nazionale, protagonisti il Layetto e la Calcina.

LA SCUOLA DI CONDOVE OLTRE LA ROBOTICA

I ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Condove hanno partecipato al premio “Oltre la Robotica” che è assegnato ai migliori progetti innovativi ed è stato istituito in collaborazione con la Direzione generale per gli ordinamenti scolastici. Il lavoro della Fondazione Museo Civico di Rovereto per l’organizzazione di First Lego League sul territorio italiano è stato inserito all’interno del progetto “Io Merito”, per la valorizzazione delle eccellenze degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Nell’occasione le professoresse Erica Gambelli ed Emanuela Caggiano hanno vinto il premio come best coach. La premiazione avviene sempre a Roma, presso istituzioni autorevoli alla presenza di autorità ed esperti nel campo dell’istruzione e della ricerca. Questa è una possbilità che avranno i ragazzi condovesi che hanno passato le selezioni a Genova. Tra i progetti innovativi presentati dalle oltre cento squadre che ogni anno partecipano alla League Challenge Italia, le giurie delle qualificazioni regionali selezionano i migliori progetti innovativi durante un apposito evento che vede la partecipazione di tutti i team selezionati. Se verranno selezionati per i progetti del carnevale di Layetto e la Calcina l’appuntamento è Roma.

IL CARNEVALE DEL LAYETTO E LA CALCINA

Il progetto sul Carnevale del Layetto è della classe seconda della Secondaria di Primo Grado che per il secondo anno ha intrapreso un percorso di robotica educativa con i Lego EV3, che li vede impegnati un’ora a settimana. Si sono chiesti con quale modalità rendere fruibile l’evento tutto l’anno, cercando anche idee per un percorso che spieghi le modalità del carnevale ai bambini. Tra le soluzioni olografiche più economiche hanno pensato ad una piramide olografica fai da te, che si può posizionare sul tuo smartphone, oppure i cubi olografici professionali, con la piramide al loro interno. Le piramidi olografiche il creano l’impressione di un ologramma 3D che galleggia all’interno di una gabbia. Questo tipo di immagini funziona grazie al posizionamento a 45º dei lati della piramide sul vetro, dando l’impressione di un ologramma riflesso all’interno. Il progetto sulla Borgata Calcina ha studiato l’azienda agricola di montagna fondata nella primavera del 2016 che si trova a 650 metri di quota. È un luogo in cui si può arrivare solo a piedi e, per fare qualsiasi cosa, bisogna camminare. L’attività dell’azienda agricola biologica può essere considerata un capolavoro della natura, per la Biodiversità e il paesaggio. Un luogo dove l’uomo convive per l’agricoltura biologica con l’abilità e la cura nel coltivare la terra. Un capolavoro della sostenibilità: per l’impatto ambientale ridotto e per la scelta di raggiungere l’azienda solo a piedi.

DRONI AL CASTELLO

Il progetto Mountain Bot, che non ha passato la selezione ma ha vinto il Premio Regionale, riguarda invece il Castello del Conte Verde, fin dall’antichità punto di passaggio e di incontro. Si rincorrono le tracce della radice celtica della popolazione, della conquista romana, del passaggio di Annibale, Giulio Cesare, Carlo Magno, Federico Barbarossa e Napoleone. I ragazzi vorremmo rendere l’esperienza di visita al castello del Conte Verde unica ed emozionante, utilizzando la tecnologia, e permettendo la visita in notturno del maniero, con l’utilizzo di luci a Led con sensori volumetrici che si attivano al passaggio delle persone. Con lo spettacolo dei droni, che con delle luci nella parte anteriore si andranno a posizionare in punti specifici del castello potrebbero formare la parte mancanti. Spiegano i ragazzi. “Un altro grande vantaggio della progettazione al computer è quello di poter effettuare dei test per capire se le configurazioni adottate hanno dei problemi o se entrano in collisione. In questo caso la simulazione va rivista. I test virtuali permettono di arrivare alle simulazioni reali abbastanza preparati. I droni vanno posti ad una distanza di circa tre metri“.

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