L’impegno della Croce Rossa Italiana al Colle del Monginevro nell’ambito del progetto MigrAlp

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CLAVIERE – L’impegno della Croce Rossa Italiana al Colle del Monginevro, al confine tra Italia e Francia, nell’ambito del progetto MigrAlp prosegue da oltre tre anni. Ogni giorno e ogni notte i Volontari di Croce Rossa nell’ambito del progetto MigrAlp operano attivamente sul territorio per portare aiuto, assistenza e soccorso indistintamente a tutti coloro che, valicando le Alpi, vanno in cerca di un futuro migliore. “Ci muoviamo guidati dal principio di umanità – scrivono – con il primario obiettivo di tutelare la salute e la vita di queste persone che si trovano in una condizione di vulnerabilità. Molto spesso famiglie, bambini molto piccoli che hanno alle loro spalle un viaggio lungo e ricco di insidie. Un’informazione giusta, la possibilità di fare una doccia e di riposarsi, un bicchiere di the caldo, una coperta termica o l’accompagnamento in un luogo sicuro in cui trascorrere la notte. Tanti piccoli gesti, tanto importanti, tanto umani“.

IL RESPINGIMENTO

È successo al Colle del Monginevro, al confine tra Italia e Francia. Un gruppo di cinquanta migranti afghani ha tentato di passare il confine verso Briançon, ma è stato respinto dalla Gendarmeria francese. Il respingimento nei pressi del piccolo comune di Claviere è avvenuto la sera di giovedì 25 marzo. Secondo quanto riportato dall’agenzia nazionale di stampa ANSA “Sembra che nell’allontanarli la gendarmeria abbia anche esploso alcuni colpi di pistola a scopo intimidatorio. Non trova conferme, al momento, la notizia che la gendarmeria francese, che ha estratto le armi, abbia esploso alcuni colpi a scopo intimidatorio“.

AL COLLE

Una bambina è ricoverata all’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, in stato di choc, dopo il respingimento. È in ospedale, dove si trova a scopo unicamente precauzionale. La piccola secondo le prime ricerche avrebbe tra gli 11 e 13 anni. Dopo il fatto è stata riconsegnata alla polizia italiana ieri all’ora di pranzo con altri migranti. Stavano tutti bene, ma la piccola non parlava ed era visibilmente spaventata; per questo motivo nel pomeriggio è stata portata all’ospedale Regina Margherita. Lì è stata visitata da un neuropsichiatra, che a scopo precauzionale ha deciso di trattenerla per la notte. Con lei si trova la madre ad assisterla.

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