LIBRO – Il partigiano Angiolino aveva vent’anni appena quando morì, coraggio da vendere e grandi doti militari. Tanto da essere più volte citato dal comandante Aldo Laghi nei suoi diari per il suo ruolo di comando nonostante la giovanissima età. Angiolino è Angiolino Primela Miero, partigiano di Foresto, catturato nel 1944 dai nazifascisti alla centrale di Coldimosso, torturato all’albergo Nazionale e alle Nuove di Torino e di qui portato a Villar Pellice dove, nonostante un estremo tentativo di ribellione, viene ucciso il 5 agosto 1944 e seppellito come anonimo insieme ad altri quattro compagni.
PARTIGIANO IN VALSUSA
Per due anni i genitori e i cinque fratelli cercano disperatamente il giovane di cui non si sa più nulla, lo credono anche deportato in Germania, fin quando, grazie ad una serie di coincidenze, scoprono la sua drammatica sorte. Nel 1946, i suoi resti disseppelliti, vengono riconosciuti dal fratello grazie alle scarpe che indossava, quelle che gli aveva rattoppato suo padre, e Angiolino trova così una seconda sepoltura nella sua terra natia. Ecco il libro.
LE SUE SCARPE
Viene disseppellito un anno dopo la fine della guerra grazie a un gioco di coincidenze e riconosciuto dai fratelli grazie a un paio di scarpe. Una storia che ripercorre le tappe fondamentali della Guerra Partigiana, dall’8 settembre ’43 alla Liberazione, fino al primo dopoguerra.
RESTA AGGIORNATO SU TUTTE LE NOSTRE NOTIZIE! COME?
Iscriviti alla nostra pagina Facebook L’Agenda News: clicca “Mi Piace” e gestisci impostazioni e notifiche in modo da non perderti più nemmeno una notizia! Segui e metti mi piace al canale YouTube L’Agenda News.



































