CONDOVE – In ogni paese ci sono luoghi sacri, abbandonati per diversi motivi, che cercano un motivo per tornare in vita o almeno non essere dimenticati. Succede per le cappelle di montagna, per le chiese piĆ¹ piccole e non utilizzate; cosƬ ĆØ anche per il patrimonio culturale artistico piĆ¹ piccolo ma questo non meno importante. A Condove in questi ultimi anni la chiesa ex parrocchiale di San Pietro, una volta chiesa madre, ha ripreso vita dopo i lavori di rafforzamento strutturale e restauro. Fu l’ex parroco don Luigi Crepaldi a volerne il restauro e l’attuale monsignor Claudio Iovine a vederne terminare i lavori e a rilanciarne l’immagine e il futuro possibile uso.Ā Tutto cominciĆ² nell’aprile del 2014 quando davanti al pubblico riunito per lāoccasione nella chiesa di San Rocco venne presentato il progetto per il restauro dellāantica parrocchiale di San Pietro. Questa era abbandonata nel centro del paese. Alberto Borgatta si occupĆ² di raccontare la storia di quellāantico edificio. Oggi quella ricerca viene raccolta in un piccolo volume intitolato “La Chiesa di San Pietro a Condove“.
UNA STORIA DI PAESE
L’autore puĆ² raccontare com’ĆØ nata l’idea di questo libro?Ā “Sono convinto che la storia di un luogo o di una comunitĆ passi da tante strade. Una ĆØ quella degli edifici in cui quella comunitĆ , nel tempo, si ĆØ raccolta, si ĆØ confrontata. San Pietro a Condove ĆØ uno di quei luoghi. Per quasi tre anni e mezzo ho conservato il materiale raccolto in quei mesi in un cassetto. Poi qualche giorno fa, passando davanti alla chiesa, ho pensato che fosse sbagliato lasciarlo lƬ. CosƬ lāho ripreso in mano, lāho ordinato e ho deciso di diffonderlo“.Ā Che tipo di ricerca hai svolto?Ā “Fortunatamente, quando Monsignor Iovine e il Comitato āSalviamo la Chiesa Vecchiaā mi chiesero di riprendere la storia di San Pietro. Per raccontarla partivo giĆ da una valida base, la tesi di laurea della dottoressa Oglino. Volevo perĆ² andare un po’ piĆ¹ a fondo. Allora, lessi le cronache delle visite pastorali alla ricerca di informazioni ulteriori e cercai qualcosa in piĆ¹ su libri e pubblicazioni che avessero giĆ trattato, anche marginalmente, lāargomento Condoveā.
LA RICERCA
Qual ĆØ allora lāobiettivo che vuoi raggiungere diffondendo la tua ricerca? “In un articolo sul bollettino parrocchiale che mi chiese di scrivere sull’argomento Monsignor Iovine lāanno successivo scrissi che San Pietro necessitava di un restauro perchĆ© era stata dimenticata per anni. Da condovese e studioso di Storia il timore ĆØ che questo accada di nuovo.Ā Ho sempre creduto che la medicina migliore per rispettare un luogo sia sapere cosa vi sia passato. Penso a mia nonna, ad esempio, che lƬ dentro si ĆØ sposata, e come lei tanti altri condovesi, che ne conservano un ricordo vivo“.
IL LIBRO
Questa ricerca puĆ² essere un punto di partenza per capire come San Pietro sia il frutto di una storia antichissima, che ĆØ poi quella dellāintera Condove. Risvegliando la curiositĆ per riportare lāargomento allāattualitĆ , perchĆ© San Pietro non sia dimenticata ma, anzi, possa tornare a essere casa dei ricordi di tanti condovesi. La Chiesa di San Pietro a Condove di Alberto Borgatta si puĆ² trovare presso nelle cartolerie oppure contattando lāautore allāindirizzoĀ borgatta.alberto@gmail.com.
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