L’enogastronomia delle valli alpine occidentali e un rinnovato interesse per la cucina e i prodotti locali

L’enogastronomia delle valli alpine occidentali e un rinnovato interesse per la cucina e i prodotti locali. Le valli alpine dell’Italia nord occidentale, tra cui la Valsusa e la Valsangone, hanno un patrimonio enogastronomico che include alcuni prodotti locali tipici, semplici, naturali e genuini. Prodotti che sono sopravvissuti nonostante l’incalzare della civiltà industriale e post-industriale. In questi ultimi anni sono riproposti e riscoperti nei ristoranti tipici, negli agriturismi o in occasione delle feste paesane. Un modo per sottolineare la continuità col passato e la condivisione dei valori della civiltà contadina. Si tratta di una cucina che segue il ritmo delle stagioni, che si avvale dei prodotti della terra e di ciò che la natura offre spontaneamente. Anche la cucina è dunque profondamente legata all’ambiente e alla storia. Si richiama infatti a situazioni legate alla permanenza o al passaggio di popoli differenti, all’influenza culturale delle zone di frontiera confinanti. O ancora a un tipo di civiltà agricolo-pastorale-artigianale, che fonda principalmente la sua esistenza sulle interazioni tra uomo e natura. Per ripercorrere il filo della storia enogastronomica è necessario affidarci per lo più alla tradizione orale, quella dei nonni.

UN RINNOVATO INTERESSE PER LA CUCINA LOCALE

La riproposta dei piatti tipici, seppur in versione più moderna, deriva da un rinnovato interesse per la cucina locale. Ha il merito di recuperare questo patrimonio culinario tradizionale, legato ai valori della vita di un tempo. Per questo diventa una significativa iniziativa culturale. Parecchi prodotti locali sono oggi reperibili in alcune aziende agricole e piccole botteghe che offrono la garanzia dell’autenticità e della qualità dei prodotti. La cucina di un tempo era assai parca, i cardini erano i cibi poveri, ma genuini. Tra questi i prodotti della montagna: patate, latte, polenta, castagne, pane, uova, formaggi. Con un po’ di fantasia e di arte allietavano la tavola ogni giorno. Il latte, le patate e la polenta erano la base dell’alimentazione contadina. Polenta e latte, pane e formaggio, patate cucinate in vari modi rappresentavano i pasti principali. Pasta, riso e carne erano riservati ai giorni di festa. La cucina tradizionale, seppur elementare e scarna, era ipercalorica in quanto si faceva largo uso di burro, lardo e strutto. L’olio era un lusso, quello più comune, estratto dalle noci e nocciole, serviva soprattutto per l’illuminazione.

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