Le analisi confermano: sono stati i lupi ad aggredire un uomo e il suo cane nei boschi di Giaveno

GIAVENO – Sono stati i lupi ad aggredire Paolo Ferlanda e la sua cagnolina nella mattinata del 10 gennaio scorso. A confermarlo le analisi del Dna effettuate dall’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

L’aggressione dei lupi:

Ricordiamo i fatti: nella mattinata del 10 gennaio  Paolo Ferlanda si trovava in una strada sterrata nei boschi di Borgata Tora, poco sopra Giaveno, per una passeggiata con la sua cagnolina, un bassotto femmina. La bassottina, allontanatasi dal padrone di qualche metro, è stata aggredita da due lupi che l’hanno azzannata sul dorso; il padrone le è subito corso incontro, per difenderla, brandendo un bastone e gridando per intimorire gli animali.”Si trattava di quattro lupi, e posso affermare che non erano affatto impauriti dal mio comportamento” commenta Ferlanda. La cagnolina si è rifugiata tra le gambe del padrone e a quel punto un terzo lupo si è avventato contro l’uomo, tentando di morderlo alla gamba, fortunatamente lasciandolo illeso, bucandogli solo i pantaloni. In seguito i lupi si sarebbero dileguati. Il cane, ferito, è stato prontamente portato alla clinica veterinaria di Avigliana dove è stato curato e ora sta meglio.

Le analisi dell’ISPRA:

L’uomo ha poi contattato l’Associazione venatoria Federcaccia Piemonte, che ha provveduto in modo autonomo a campionare le tracce biologiche rinvenute sul pelo della cagnolina e sugli indumenti del padrone. I campioni sono stati poi consegnati da Federcaccia al laboratorio di Genetica dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) di Ozzano dell’Emilia (Bologna) per sottoporle alle analisi genetiche e verificare la specie di appartenenza in base al Dna. Le analisi effettuate da ISPRA hanno evidenziato che il Dna in essi presente, oltre a quello di cane femmina, è compatibile con due profili genetici di lupo maschio appartenenti alla popolazione italiana. I due profili genetici risultano molto simili (stesso aplotipo al cromosoma Y e 50% di uguaglianza ai loci STR autosomici), denotando che potrebbe trattarsi di due individui strettamente imparentati.

Il commento dell’uomo aggredito dai lupi:

La vicenda, che ha molto scosso Paolo Ferlanda, fortunatamente rimasto illeso, ha suscitato molte perplessità nella popolazione. “Non credo si debba creare allarmismo, ma nemmeno sottovalutare la situazione. – Commenta l’uomo – Non ritengo che i lupi vadano abbattuti, anche loro hanno diritto di vivere e l’equilibrio dell’ecosistema va salvaguardato. Auspico tuttavia che venga svolto un censimento accurato dei lupi presenti nei nostri boschi da parte degli enti preposti e che venga data una corretta informazione alla gente. I lupi sono animali selvatici e vanno trattati come tali, ad esempio è importante non alimentare né lasciare cibo a disposizione degli animali selvatici, che in tal modo potrebbero abituarsi a frequentare le zone abitate in cerca di cibo avvicinandosi progressivamente e avendo sempre meno paura dell’uomo.