L’AUTOMOTIVE IN CRISI IN PIEMONTE CHIEDE STRATEGIE DI TUTELA
TORINO – L’automotive in crisi in Piemonte chiede strategie di tutela. Il futuro dell’automotive alla luce della crisi Stellantis dopo Tavares al centro dei lavori della terza Commissione, presieduta da Claudio Sacchetto, che ha audito le Associazioni delle imprese industriali e dell’artigianato per un approfondimento: secondo stime recenti, come sottolineato da Alberto Dal Poz, vicepresidente dell’Unione industriale di Torino, il mercato automobilistico cinese è cresciuto fino a diventare il più grande al mondo, con vendite che nel 2023 hanno superato i 26 milioni di veicoli, mentre in Europa il mercato ha raggiunto circa 9,9 milioni di unità. L’Italia, nonostante la crisi, rappresenta però ancora un importante player in questo contesto.
IN EUROPA
Per Confindustria è fondamentale ragionare in termini di filiere, anche quelle trasversali, considerati i tempi difficili, in particolare in Europa, per le aziende che si occupano di batterie per auto elettriche. Lo dimostra la vicenda Northvolt, startup svedese leader nella produzione di batterie, nonché prima azienda europea a costruire una gigafactory di batterie in Svezia, che sta vivendo uno dei momenti più difficili dalla sua fondazione.
“Guardiamo inoltre all’Europa, dove Ursula von der Leyen ha annunciato l’istituzione di tavolo per l’automotive, ragionando su come accompagnare l’industria automobilistica europea in un processo di trasformazione e in una corsa industriale globale attivata da anni, partendo dall’ apertura sulle sanzioni e sul ruolo che potrebbero avere i bio-carburanti”. Nel ribadire i concetti già espressi, nell’ottica di una posizione unitaria, Alberto Russo di Api Torino ha auspicato che per le aziende coinvolte nelle filiere di produzione venga prevista una moratoria degli interessi sugli investimenti già effettuati e sui mutui, visti i cali di produzione.