La transumanza in Piemonte, un’occasione per rilanciare la montagna

Transumanza mucche

TORINO – Allasia: la transumanza in Piemonte, un’occasione per rilanciare la montagna. La transumanza, uno degli eventi tradizionali e insieme spettacolari della montagna piemontese, torna ad essere protagonista. Inoltre è un’occasione per il rilancio dei nostri territori montuosi. Il recupero dei sentieri e delle aree della transumanza e la loro valorizzazione sono al centro di un accordo di partenariato. È stato siglato con l’Agenzia per lo Sviluppo Rurale Moli Gal da alcuni Consigli regionali su iniziativa della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali. L’intesa, “Parchi, pastori, transumanze e grandi vie delle civiltà“, è inserita all’interno del ‘Programma delle Terre rurali d’Europa‘. Nell’ambito della programmazione europea Agenda 2030. Ed è stata presentata oggi in una conferenza stampa online tenuta dai Presidenti dei Consigli regionali di Piemonte, Abruzzo, Campania, Molise, Basilicata, Puglia, Marche e Veneto.

ALLASIA

L’importanza dell’adesione del Piemonte all’accordo di partenariato è stata illustrata dal Presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia. “Questo progetto servirà ad ampliare, attraverso interventi integrati di sistemazione, recupero ed accessibilità dei sentieri destinati alla transumanza, le opportunità di promozione e valorizzazione di molte aree rurali e di montagna”.

IN PIEMONTE

In Piemonte la transumanza, anche se meno diffusa rispetto ad una volta a causa degli allevamenti intensivi, rappresenta sempre un evento straordinario. Un momento di festa per celebrare le antiche usanze e tradizioni dei pastori piemontesi. E può diventare un veicolo importante di rilancio del territorio montuoso. “Promuovere e sostenere iniziative come quella odierna per recuperare e riqualificare quel patrimonio storico, culturale della civiltà agropastorale, è di vitale importanza. Un modo per creare opportunità in grado di favorire quelle condizioni necessarie per generare sviluppo”. Ha aggiunto Allasia. “Occorre contrastare la marcata tendenza all’invecchiamento della popolazione. Inoltre lo spopolamento, la fragilità idrogeologica delle nostre montagne. Modificarne il destino e la percezione, da territori a volte trascurati a spazi da rivitalizzare mantenendo identità e vocazioni, rappresenta la vera sfida. La quale non ci possiamo permettere di perdere nei prossimi anni”.

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