La storia dell’Albero di Natale: dalle origini ai giorni nostri

La storia dell’Albero di Natale: dalle origini ai giorni nostri. Anche se questo è un anno particolare, tutti noi in questi giorni ci apprestiamo a decorare l’Albero di Natale. Un simbolo di luce e speranza in questo periodo buio. Ma quali sono le sue origini? E soprattutto, chi lo ha introdotto in Italia?

LE ORIGINI

Le origini di questo simbolo per eccellenza delle festività natalizie sono pagane. Fin dalla notte dei tempi le popolazioni decoravano vari alberi con nastri e oggetti colorati e fiaccole. Questo per propiziarsi il favore degli spiriti. Le luci che li illuminavano corrispondevano ad altrettante anime. L’abete per le varie culture è sempre stato il simbolo della rinascita rappresentata dal nuovo anno.

I CELTI

I celti lo onoravano in occasione del solstizio d’inverno. Giorno in cui si celebrava il ritorno della luce. I vichinghi del nord Europa credevano che l’abete rosso fosse magico. Non perdeva infatti le foglie nemmeno in pieno inverno. In occasione del solstizio lo tagliavano e lo portavano in casa. Per poi decorarlo con frutti.

I ROMANI

Nell’antica Roma si adornavano con gli abeti i templi durante i Saturnali. Celebrazioni in onore di Saturno, che cadevano durante il solstizio invernale. Duravano dal 17 dicembre al 23 dicembre. Il 19 era tradizione scambiarsi regali. Il 25 veniva invece celebrata la festa del Sole Invitto. Il primo gennaio i romani usavano invece regalarsi un rametto di pianta sempreverde. Questo era un augurio di buona fortuna.

L’AVVENTO DEL CRISTIANESIMO

Con l’avvento del cristianesimo l’abate fu sostituito dall’agrifoglio. Albero che con la sua forma triangolare veniva associato a Gesù e alla Trinità. Le sue spine rappresentavano la corona di Cristo. Le bacche simboleggiavano invece le gocce di sangue che uscirono dal suo capo. L’uso moderno dell’Albero di Natale nacque a Tallin nel 1441. Qui venne eretto un grande abete nella piazza del Municipio. Sotto il quale giovani scapoli e ragazze nubili ballavano insieme alla ricerca dell’anima gemella.

LA LEGGENDA

Una leggenda narra che il primo Albero di Natale fu fatto allestire nel 1611 dalla duchessa di Brzeg. La nobildonna, dopo aver fatto decorare il suo castello in vista delle feste, si accorse che un angolo di una sala era rimasto disadorno. Ordinò così che un abete del giardino fosse tagliato e collocato in quel posto. Da allora la tradizione si diffuse in Polonia e poi nella Germania settentrionale.

LA DIFFUSIONE DELL’ALBERO DI NATALE IN GERMANIA

Nel medioevo in Germania, il 24 dicembre, le strade e le chiese erano riempite di alberi da frutta. Sostituiti poi da abeti, un albero che aveva il dono di essere sempreverde. Secondo una leggenda concesso da Gesù. Questo come ringraziamento per averlo protetto mentre era inseguito da nemici. Una delle prime città ad essere abbellite dell’Albero di Natale fu Riga nel 1510. Nel 1570 ne fu decorato uno a Brema, con mele, noci, datteri e fiori di carta. L’usanza di decorare l’Albero di Natale nelle case si diffuse nelle regioni a nord del Reno a partire dal XVII secolo. I cattolici invece consideravano questa tradizione protestante. Di conseguenza non la seguivano.

L’ALBERO DI NATALE NELLA LETTERATURA

Già nel 1605, per Natale, i cittadini di Strasburgo portavano in casa degli abeti. Essi venivano addobbati con rose di carta colorata, mele e dolci. L’albero compare per la prima volta nella grande letteratura con Johann Wolfgang Goethe. Il quale lo inserì nell’opera “I dolori del giovane Werther”. Furono gli ufficiali prussiani a diffonderlo in tutta la Germania dopo il Congresso di Vienna.

LE DECORAZIONI

Le decorazioni erano fatte in casa. Si utilizzavano pan di zenzero, rose di carta multicolore, noci colorate e pigne. Ma le vere regine erano le mele rosse.  L’uso di candele risale al Settecento. Le palline di vetro fanno la loro comparsa in Francia nel 1858. Quell’anno le mele mancavano a causa di un cattivo raccolto. Un mastro vetraio di Goetzenbruck ebbe così l’idea di creare palline di vetro da appendere ai rami degli abeti. Le luci elettriche furono utilizzate per la prima volta nel 1885 negli USA da Edward Hibberd Johnson. Nel 1895, anche la Casa Bianca si dotò del proprio albero natalizio addobbato con luci elettriche.

UNA DIFFUSIONE “REALE”

In Europa furono i reali a diffondere l’usanza, nell’Ottocento. In Austria l’Albero di Natale fu introdotto nel 1816 da Enrichetta di Nassau-Weilburg, moglie del duca di Teschen. In Francia la tradizione iniziò grazie ad Elena di Meclemburgo-Schwerin. La nobildonna era consorte del principe ereditario Ferdinando Filippo d’Orléans. A diffondere l’albero in Russia fu invece Carlotta di Prussia, moglie dello zar Nicola I. Nel mondo anglosassone questa usanza si diffuse grazie a Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha, marito della regina Vittoria. In Italia l’Albero di Natale è stato introdotto dalla regina Margherita.

LA TRADIZIONE OGGI

Bisognerà attendere i primi anni del Novecento per vedere la diffusione massiva di questa tradizione in Europa e Nord America. A partire dal secondo dopoguerra nasce l’industria dell’addobbo natalizio. Le famiglie, con il boom economico, ebbero più risorse a disposizione. Gli addobbi fatti in casa furono gradualmente rimpiazzati da quelli acquistati. L’abete vero fu sostituito da quello sintetico. Giovanni Paolo II nel 1982 introdusse la tradizione di allestire per le feste un grande albero in Piazza San Pietro. I decori tradizionali sono ancora usati in Polonia. Dove alle accattivanti decorazioni acquistate, vengono ancora preferite le mele, le caramelle e le noci avvolte in carta stagnola.

LA CANZONE “O TANNEBAUM”

Ha origine da autore anonimo tra il XVI e il XVII secolo. Le parole della prima strofa sono state scritte nel 1819 dall’organista di Lipsia Joachim August Zarnack. Ernst Gebhardt Anschütz aggiunse nel 1824 la seconda e terza strofa.

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Testo di Andrea Carnino. Iscriviti alla nostra pagina Facebook L’Agenda News: clicca “Mi Piace” e gestisci impostazioni e notifiche in modo da non perderti più nemmeno una notizia!