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lunedì, 14 Ottobre 2024

La sezione di Vercelli dell’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna ha festeggiato il secolo di vita

LA SEZIONE DI VERCELLI DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DI SARDEGNA HA FESTEGGIATO IL SECOLO DI VITA

VERCELLI – Per onorare degnamente la ricorrenza del centenario, la Sezione A.N.G.S. di Vercelli, presieduta da Fulvio Bertoglio, ha organizzato due eventi. Il primo si è svolto sabato 14 settembre nel Salone SOMS, consistente in una interessante e coinvolgente conferenza dal titolo “I Granatieri, 365 anni da protagonisti nella storia della nostra patria”, relatore Pier Andrea Ferro, membro del Centro Studi dell’Angs nazionale. Durante la conferenza, grandi emozioni ha destato la banda Santa Cecilia di Villata, che ha eseguito in maniera impeccabile interventi musicali a tema, in particolare l’Inno dei Granatieri con una superba esibizione che ha suscitato entusiasmo ed emozioni nei presenti. Il secondo evento, la cerimonia vera e propria, si è svolto domenica 15 settembre mattina, iniziando con il ritrovo dei partecipanti sul sagrato della Basilica di Sant’Andrea, cui ha fatto seguito la Santa Messa officiata da Monsignor Giuseppe Cavallone. Al termine della funzione, la sfilata per le vie cittadine, in testa la banda di S. Cecilia, seguita dal gonfalone della Città di Vercelli, dalle Autorità, dai labari e vessilli delle Associazioni d’Arma, per poi raggiungere piazza Battisti dove è avvenuta l’alzabandiera, la deposizione di una corona al monumento ai Caduti e l’allocuzione del sindaco di Vercelli Roberto Scheda. Tra le Autorità invitate a prendere la parola anche il colonnello Massimo Siragusa (che ha comandato il 1° Reggimento Granatieri). Numerose Associazioni Combattentistiche e d’Arma presenti alla manifestazione. In particolare l’Angs Piemonte era rappresentata dal presidente Claudio Gariglio con il labaro del Centro Regionale e le colonnelle delle sezioni di Alessandria, Cuneo, Grignasco, Pinerolo, Ovada, Saluzzo, Torino, Val Susa, Varallo Sesia. Inoltre il labaro regionale della Lombardia con il presidente Enrico Mezzenzana e le colonnelle delle sezioni di Legnano, Milano, Palestro. Poi i gonfaloni della Città ed enti locali. Dopo la Cerimonia e il Deflusso, non poteva mancare un lauto pranzo presso l’Agriturismo Tenuta Aranuova. in una cornice festosa e conviviale, con un levar dei calici intonando l’inno della Specialità. “La fierezza con cui i granatieri piemontesi domenica scorsa hanno partecipato numerosi all’evento centenario di Vercelli – esordisce Gariglio – mi riempie di orgoglio. Si tratta di un vero fiore all’occhiello per il nostro territorio che vanta così due prestigiose sezioni centenarie, quella di Torino costituita nel 1913 e quella di Vercelli nel 1924”.

LA SEZIONE

L’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna (A.N.G.S.) Sezione di Vercelli fu costituita nel 1924. Il 20 ottobre 1929 è stata la prima che ha avuto l’alto onore di benedire la propria “Colonnella“ (così si chiama il Labaro) alla presenza di S. A. R. Umberto di Savoia Principe Ereditario. La cronaca di questo importante avvenimento è consultabile negli archivi dei quotidiani dell’epoca. Oggi la sezione è presieduta da Fulvio Bertoglio, che ricopre l’incarico dal 2008 ed è anche vice presidente regionale dell’associazione; conta una quarantina di granatieri, di cui trenta effettivi e una decina di amici dei granatieri.

LA STORIA

La specialità “Granatieri di Sardegna”- racconta Bertoglio – è la più antica del nostro Esercito. Conta più di tre secoli di storia e discende dal “Reggimento delle Guardie” dell’Armata Piemontese fondato in Torino il 18 aprile 1659 dal Duca Carlo Emanuele II, che, sciogliendo le milizie mercenarie allora esistenti nel Ducato, formò un esercito nazionale costituito da Reggimenti “di ordinanza”, di 1500 uomini ciascuno, suddivisi in 12 compagnie. Nella storia di Vercelli troviamo più di un punto di incontro con questo glorioso Corpo. Quando, nell’aprile del 1659, fu fondato, il “Reggimento delle Guardie“ era composto da dodici compagnie; di queste quattro erano di stanza a Torino e ben 8 a Vercelli (portate a nove l’anno dopo), per essere di presidio sul fiume Sesia e fare da baluardo contro una possibile invasione degli spagnoli,  padroni della Lombardia, costretti a cedere Vercelli da loro occupata da anni”.

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