MOMPANTERO – SUSA – La processione della Madonna del Rocciamelone con l’Arcivescovo Cesare Nosiglia giovedì 5 agosto. Dopo il Rosario, presiederà la Santa Messa e guiderà la processione alle ore 21 a Mompantero nel Santuario Madonna del Rocciamelone. A causa dell’emergenza Covid quest’anno non potrà essere svolta la tradizionale processione a piedi della sera del 5 agosto che permette di trasportare il Trittico di Rotario dal Santuario Diocesano di Mompantero alla Cattedrale di Susa. È dunque stato ideato un itinerario in cinque tappe per permettere ai fedeli di assistere e pregare. Il Trittico farà sosta alla chiesa di Sant’Evasio, all’Ospedale, alla Chiesa del Ponte, alla Chiesa di San Carlo e in Piazza Santa Maria Maggiore. Da qui partirà una processione con l’Arcivescovo, le autorità e gli alpini, la cui Fanfara suonerà per la Madonna del Rocciamelone in Piazza Italia. Infine il Trittico farà ingresso in chiesa dove saranno ammesse 200 persone, dalla piazza si potrà anche assistere alla preghiera all’esterno.
IN VETTA AL ROCCIAMELONE
Le documentazioni riportano che la prima salita al Rocciamelone risale al 1° settembre 1358, probabilmente un primato nell’arco alpino. Questa prima salita la si deve a un voto fatto alla Madonna. Il crociato Bonifacio Rotario, catturato dai Turchi, si affidò alla Madonna. Promettendo di dedicarle, qualora fosse tornato in patria sano e salvo, una statua sulla cima della prima montagna che avesse visto tornando in patria. Bonifacio Rotario salì con alcuni portatori, raggiungendo la vetta e portando con sé come ex voto. Un prezioso trittico in bronzo inciso con il bulino, fatto realizzare a Bruges e dedicato appunto alla Madonna. Sistemò l’opera in una cavità scavata nella roccia della montagna. Questo episodio storico diede vita per secoli a popolari pellegrinaggi verso la Madonna.
IL TRITTICO
Quel famoso trittico, ora, non è più collocato dove Bonifacio lo aveva deposto. Infatti, nell’agosto del 1673, un tale Giacomo Gagnor, soprannominato “il matto di Novaretto”, fece un pellegrinaggio sul Rocciamelone e si portò via il famoso trittico dalla vetta recapitandolo poco tempo dopo al castello di Rivoli, convinto di fare un piacere al Duca di Savoia Carlo Emanuele II affinché potesse ammirarlo con la sua corte senza doversi sobbarcare la faticosa ascesa. Successivamente la preziosa opera fu collocata all’interno della cattedrale di San Giusto a Susa ove si trova tuttora. Fu così che a sostituzione del famoso trittico si eresse una statua dedicata alla Madonna, sempre.
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