La mostra “Velocità astratta” di Giacomo Balla al Museo Castello di Rivoli

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RIVOLI – La mostra “Velocità astratta” di Giacomo Balla al Museo Castello di Rivoli.

AL CASTELLO DI RIVOLI

Durante il 1913 Giacomo Balla intensifica la sua ricerca attorno alla rappresentazione del movimento: al dinamismo cinetico dei passi in successione di una bambina che corre sul balcone e alle traiettorie aeree delle rondini, si aggiunge il tema delle «velocità». Nelle opere di questo nuovo ciclo pittorico che comprende più di una ventina di tele, oltre a innumerevoli schizzi e studi, Balla si concentra sull’automobile, simbolo della nuova bellezza e dell’idolatria della modernità, professata dai futuristi come metafora visiva del progresso tecnologico. Come sempre Balla inizia dall’osservazione dal vero, documentata nei taccuini di quel periodo da continui disegni dedicati alle automobili e al movimento meccanico.

L’ARTE

È lo stesso Balla a spiegare la nascita e lo sviluppo di questo tema, quando ricorda il momento in cui «liberatosi dal fardello dell’esperienza», inizia «in mezzo ad un camerone vuoto e bianchissimo […] a tracciar sopra fogli di carta le linee delle auto in corsa, oggettive prima, sintetiche in seguito (linea sintetica di velocità) basi fondamentali e formidabili delle personalissime formepensiero: creazioni sue inconfutabili». L’opera, prima di essere acquisita da Francesco Federico Cerruti, per intermediazione di Claudia Gian Ferrari, fece parte della collezione del politico democristiano, più volte ministro, Pietro Campilli (1891-1974), introdotto a casa Balla alla fine degli anni cinquanta.

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