La guerra tra la Repubblica di Genova e il Ducato di Savoia: Storia e ricordo dell’assedio di Ovada del 1672

OVADA (AL) – Da decenni vi erano tensioni tra la Repubblica di Genova e il ducato di Savoia, tensioni che erano già culminate in una guerra nel 1625. Il ducato voleva infatti controllare alcune posizioni strategiche e le vie di comunicazione verso le proprie enclavi portuali nel mezzo del territorio della Serenissima. La nuova occasione per la guerra venne quando presso la corte sabauda giunse da Genova un certo Raffaele della Torre, uno spregevole individuo anche se di nobile discendenza genovese, col quale il Duca di Savoia e i suoi consiglieri architettarono un piano che prevedeva di far scoppiare una rivolta nel capoluogo ligure. Ma il 22 giugno, antivigilia della sommossa e dell’attacco, Angelo Maria Vico, aderente alla congiura, arruolatore di una banda di irregolari che avrebbe dovuto spingersi su Genova assieme ad altre formazioni, ebbe un improvviso pentimento probabilmente dovuto alle possibili conseguenze che sarebbero scaturite da un eventuale fallimento della cospirazione.

IL GOVERNATORE

Quindi rivelò i dettagli del piano al governatore Giambattista Cattaneo che, senza frapporre indugi, riuscì ad informare in tempo utile i genovesi. Nel frattempo però i Savoiardi avevano iniziato l’invasione. I Savoiardi avanzarono da Ceva verso Savona. Informato del fallimento della congiura, il comandante piemontese Catalano Alfieri ricevette l’ordine da Carlo Emanuele II di muovere l’esercito nell’entroterra ligure e occupare territori contesi a lungo con la Repubblica di Genova, tra cui Zuccarello. Il conte si diresse a Garessio e poi da lì prese Pieve di Teco. La Serenissima inviò allora le proprie truppe a Oneglia, che apparteneva ai Savoia, dove don Gabriele di Savoia (zio del duca), nominato nuovo comandante della spedizione, fu mandato ad organizzare le difese, mentre altre truppe genovesi sotto il commissario generale Gian Luca Durazzo si trincerarono ad Albenga.

ovada

I SABAUDI

I sabaudi di don Gabriele dopo alcuni scontri minori furono però costretti a ritirarsi, mentre il conte Catalano Alfieri si ritirò con le sue truppe nel borgo di Castelvecchio. Da lì lanciò il 6 agosto una sortita contro le truppe genovesi, ma fu sconfitto subendo molte perdite e salvandosi a stento. Il 15 agosto i Genovesi attaccarono Oneglia, che si arrese senza combattere. Il duca decise allora di provare un ultimo attacco, per potere fare uno scambio con Genova e riavere Oneglia; inviò quindi 6000 uomini sotto il comando di Gabriele di Savoia, assieme a 1000 cavalieri del marchese di Livorno, ad attaccare Ovada.

ASSEDIO DI OVADA

Il 17 settembre i Piemontesi giunsero a Ovada, e cominciarono a prendere avamposti nei dintorni, come il convento dei Cappuccini. Nello stesso tempo don Gabriele di Savoia mandò truppe ad Acqui, per bloccare eventuali contrattacchi genovesi da Savona, e prese Sassello demolendone il castello e incendiando il paese. Il 9 ottobre finalmente fu lanciato l’attacco contro Ovada. I Piemontesi spararono con l'artiglieria contro i punti deboli delle mura, poi attaccarono dopo avere aperto una breccia. I Genovesi, che avevano predisposto gallerie minate nel punto dove pensavano sarebbero penetrati i Savoiardi, fecero brillare le cariche massacrando circa 400 soldati nemici. Nonostante le perdite, i Savoiardi continuarono l’assalto. Vistosi perduto, il governatore di Ovada Imperiali ordinò ai suoi uomini la ritirata. Lui stesso rimase con pochi uomini per ostacolare i soldati del duca, ma infine si ritirò verso il castello di Tagliolo, feudo della famiglia genovese dei Gentile ma appartenente al ducato di Milano, allora spagnolo.

L'artiglieria

GABRIELE DI SAVOIA

Quando finalmente la fortezza venne presa, alcuni barili di polvere da sparo presero fuoco (pare accidentalmente), provocando nuova strage tra gli attaccanti e alcuni prigionieri genovesi. Alla fine del combattimento i Savoiardi avevano perso 700 uomini, i Genovesi ebbero 100 morti e altrettanti prigionieri. Gabriele di Savoia ordinò allora di muovere le truppe a Rossiglione, che prese. Altri 4000 soldati piemontesi conquistarono facilmente Oneglia il 21 ottobre; i Genovesi del presidio si trincerarono a Porto Maurizio. Le operazioni militari si erano a questo punto concluse. Luigi XIV mediò allora tra i due contendenti, che infine con il lodo di Saint-German-en-Laye del 18 gennaio 1673 giunsero alla pace, tornando ai confini prima della guerra.

I GRANATIERI

Raduno Granatieri: La sezione A.N.G.S. di Ovada, presieduta da Scazzola Dario, in occasione del 10° anniversario della sua fondazione organizza la giornata sociale che si terrà Domenica 3 Ottobre 2021 ad Ovada (AL) in piazza Assunta, teatro della battaglia del 1672, dove furono coinvolte le Guardie da Carlo Emanuele II di Savoia nel conflitto contro Genova. La manifestazione si svolge in concomitanza con la festa patronale di San Simone occasione utile per scoprire attività, prodotti e tradizioni del territorio Ovadese.

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