La Festa di Santa Lucia: una luce nelle tenebre invernali

Santa Lucia

La Festa di Santa Lucia: una luce nelle tenebre invernali. Oggi, 13 dicembre, si celebra Santa Lucia. Secondo la tradizione questo è il giorno più corto dell’anno. Anche se il solstizio d’inverno cade tra il 20 e il 23 dicembre, il detto “Santa Lucia è il giorno più corto che ci sia” ha un fondamento storico. Fino al 4 ottobre 1582 era in vigore il Calendario Giuliano. In base al quale il solstizio cadeva tra il 12 e il 13 dicembre. Con l’introduzione del Calendario Gregoriano, voluta da Papa Gregorio XIII, la data di inizio dell’inverno è stata spostata avanti di otto giorni. Il nome Lucia in latino significa luce. La santa è protettrice della vista.

CHI ERA SANTA LUCIA?

Lucia nacque verso il 283 d.C.  in una nobile famiglia benestante di Siracusa. Suo padre morì quando aveva solo cinque anni. La giovane venne promessa sposa ad un pagano. Quando sua madre si ammalò, nella speranza di vederla guarire, la condusse al santuario di Sant’Agata. Ottenuta la grazia, Lucia decise di consacrarsi a Dio e donare il suo patrimonio ai poveri. Si prese quindi cura di infermi, bisognosi e vedove di Siracusa. Portava il cibo ai cristiani che si nascondevano nelle catacombe. Per avere le mani libere era solita attaccare le candele a una ghirlanda che portava in testa.

IL MARTIRIO

Tutto questo non rese felice il promesso sposo, che decise di denunciarla alle autorità. In quel periodo erano infatti in vigore le brutali misure contro i cristiani volute da Diocleziano. Lucia non rinnegò la sua fede. Dopo aver subito atroci torture con il fuoco, morì pugnalata il 13 dicembre 304.

IL MIRACOLO DI SIRACUSA

La festa di Santa Lucia divenne una celebrazione universale della Chiesa nel VI secolo. Lucia è protettrice di Siracusa. Nel 1646 la città fu colpita da una terribile carestia. I fedeli accorsero in duomo per invocare la sua intercessione. Il 13 maggio una colomba si posò sul capo della statua. Precedeva uno stormo di quaglie che anticipava l’arrivo nel porto di una nave carica di frumento, ma senza equipaggio. Le persone, affamatissime, non macinarono il frumento, ma lo bollirono e lo mangiarono condito solo con un filo d’olio.

I FESTEGGIAMENTI A SIRACUSA

Lucia da allora è così festeggiata due volte in città. Il 13 dicembre e la prima domenica di maggio. In queste occasioni si mangia la cuccia, un dolce di grano cotto arricchito con ricotta, miele o vino cotto. In Sicilia è la santa delle messi e della luce, dell’abbondanza e garante del ritorno della bella stagione. Protettrice della vista e aiuto nella carestia. In occasione del 13 dicembre a Siracusa i festeggiamenti durano una settimana intera. Si organizzano processioni religiose in costumi tradizionali e gesti commemorativi. E vengono preparate tozze di pane a forma di occhio, da mangiare per scongiurare le malattie oculari.

LA TRADIZIONE NEL NORD ITALIA

La santa è celebrata in tutta Italia. Nel nord e principalmente nelle provincie di Bergamo, Brescia, Mantova e Verona, ma anche in Trentino. I bambini le scrivono una letterina chiedendo regali. La tradizione vuole che Lucia, in groppa ad un asinello e accompagnata dal cocchiere Castaldo, passi la notte del 12 dicembre casa per casa a distribuire doni ai bambini buoni. Quelli cattivi ricevono invece carbone. I bimbi prima di andare a letto, lasciano una tazza di caffelatte per la santa, un po’ di vino per Castaldo e del fieno per l’asinello. Ma devono andare a dormire presto. Lucia se li trova svegli lancia loro della cenere negli occhi. In molti paesi della Val di Non, la sera del 12 dicembre, una giovane vestita di bianco interpreta la santa. Con il suo asinello attraversa le vie distribuendo dolci ai bambini.

LE CELEBRAZIONI IN SCANDINAVIA

Nei paesi scandinavi la ricorrenza è molto sentita. Rappresenta infatti la fine delle tenebre invernali e il prossimo ritorno della luce. È stata introdotta dai missionari evangelizzatori e sostituisce una festa precristiana. Lucia è rappresentata da una ragazza in abito bianco, colore della purezza del battesimo e fascia rossa, tinta del sangue del suo martirio. Porta fra i capelli una corona di candele. La giovane guida una processione di donne, ognuna con una candela tra le mani. Le candele simboleggiano il fuoco che ha rifiutato di prendere la vita di Lucia quando è stata condannata al rogo. Le ragazze cantano una canzone sulla melodia di quella napoletana dedicata alla santa. Ma con un testo diverso, che varia in base al Paese e descrive la luce che vince le tenebre. Alla processione partecipano anche i ragazzi, i quali impersonano figure legate al Natale.

IN SVEZIA

In Svezia viene eletta in televisione una Lucia nazionale. È scelta tra le vincitrici regionali. Un’altra figurante è invece selezionata per partecipare alle celebrazioni di Siracusa. Nelle famiglie, la tradizione vuole che la mattina del 13 dicembre, la figlia maggiore vesta i panni di Lucia. Ella indossa una veste bianca e una sciarpa rossa ed ha fra i capelli un copricapo che evoca la luce. Porta la colazione a letto a genitori e fratelli. Per l’occasione si mangiano i lussekatter, brioches allo zafferano dalla forma a “S”, con all’occhiello due acini di uva passa.

IN CROAZIA E IN UNGHERIA

In Ungheria e in Croazia, una tradizione prevede che il 13 dicembre vengano piantati in un bicchiere alcuni chicchi di grano. Le piantine saranno poste in tavola a Natale. Questo grano è il simbolo della Natività. Accanto ad esso viene posta una candela, che simboleggia la luce di Cristo. Questa tradizione ricorda molto quella del “Grano di Santa Barbara”, molto seguita in Provenza. Qui il 4 dicembre si piantano semi di grano in tre piattini. Simboleggianti la Trinità, decoreranno la tavola la Vigilia di Natale.

IL REAME DI SANTA LUCIA

Santa Lucia è anche il nome di una piccola isola dei Caraibi. La Nazione è un reame facente parte del Commonwealth. Il 13 dicembre è festa nazionale. Nella capitale Castries viene organizzato il Festival delle Luci e del Rinnovamento. Si accedono luci colorate e si tengono processioni con lanterne, il cui apice è un grande spettacolo pirotecnico.

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Testo di Andrea Carnino. Iscriviti alla nostra pagina Facebook L’Agenda News: clicca “Mi Piace” e gestisci impostazioni e notifiche in modo da non perderti più nemmeno una notizia!