La compagnia Onda Larsen e il suo “Resti Umani” al teatro di Almese

cinema magnetto almese

ALMESE – La compagnia Onda Larsen e il suo “Resti Umani” al teatro di Almese.

“RESTI UMANI” LA TEATRO DI ALMESE

Sabato 16 marzo all’Auditorium Magnetto la decima edizione della rassegna Camaleontika prosegue con la compagnia Onda Larsen e il suo “Resti Umani”, selezionato nell’ambito del progetto “Fringe in Rete” del Torino Fringe Festival 2023. Affrontando le frontiere dell’identità e dell’accettazione delle differenze e portando alla luce le contraddizioni e le implicazioni di una realtà distopica e di un mondo diviso, lo spettacolo ha vinto il bando nazionale “Per Chi Crea” realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura e della SIAE.  “Resti Umani” affronta temi attuali e universali, affrontando le frontiere dell’identità e dell’accettazione delle differenze in una realtà distopica non molto distante dalla nostra, mettendo in scena i conflitti tra gli individui e il concetto di identità collettiva. Attraverso un’originale narrazione, esplora la complessità delle relazioni umane e la ricerca di un senso di appartenenza in un contesto di segregazione e discriminazione. I personaggi si trovano ad affrontare la sfida di vivere insieme, nonostante le differenze culturali e sociali, portando alla luce le contraddizioni e le implicazioni di un mondo diviso. Uno spettacolo che intende far riflettere su differenze ed etichette, categorie e limiti, confini reali e imposti, domandandoci se siamo ancora capaci di comunicare o se siamo chiusi da paure ed errate convinzioni.

IL RIORDINO MONDIALE

Il primo riordinamento mondiale che ha catalogato le persone rimandandole ognuna a “casa loro”, sembra purtroppo non essere bastato a sconfiggere i problemi della gente. È tempo quindi per un secondo riordinamento, affidandosi alla “Legge delle segnalazioni”: un sistema tutto nuovo che permette di segnalare le persone che si ritiene abbiano differenze fastidiose per la propria identità, in modo da ricollocare tutti questi “loro” lontano da i “noi” e nel giusto Paese. Differenza dopo differenza, però, il risultato è la creazione di Paesi composti da un unico abitante. Accade così che quattro Paesi finiscano a confinare tra loro all’interno di uno stesso appartamento. I quattro Presidenti saranno pertanto costretti ad accordi internazionali per l’uso del bagno, della cucina e dei beni di prima necessità, facendo per la prima volta i conti con altri esseri umani e infine, forse, anche con loro stessi.

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