AVIGLIANA – Ai primi di maggio è nato in città il comitato spontaneo denominato: “No alla privatizzazione della Biblioteca Primo Levi, la cultura non è privata, non priviamoci della cultura”. Spiega Nicoletta Molinero, che del comitato è una delle fondatrici: “Vogliamo impedire la privatizzazione, anche di parte dei servizi della biblioteca comunale Primo Levi di Avigliana, impedire e fare pressione contro il bando di affidamento dei servizi della biblioteca a ditte o cooperative esterne. Chiedere che venga progettato e pubblicato un bando di concorso per l’assunzione di un bibliotecario da reinserire nell’organico del Comune o per trasferire personale già in organico.
La Biblioteca Civica Primo Levi è una componente fondamentale del patrimonio sociale e culturale della comunità aviglianese. Costruita con pazienza e determinazione, ha assunto la dignità di un vero e proprio bacino di conoscenze, documenti, materiali e saperi di valore identitario. La decisione assunta recentemente dall’Amministrazione Comunale di privatizzare la gestione di parte del servizio bibliotecario costituisce quindi una ferita inferta all’intero corpo sociale e all’investimento che questo ha fatto negli anni perché questo istituto acquisisse il profilo di un bene comune non negoziabile“.
La giunta comunale ha valutando la possibilità di procedere all’esternalizzazione parziale del servizio di Biblioteca Civica ed attività culturali connesse e siccome, così scrivono gli assessori e il sindaco Archinà- “che non ci sono i tempi per valutare i criteri di un eventuale bando pubblico pluriennale e che è necessario provvedere al mantenimento del servizio senza interruzione e almeno sugli stessi standard qualitativi e quantitativi si ritiene che una sperimentazione semestrale“. Insomma mancano i soldi e non si può fare altro, dice l’amministrazione, incontrando una dura opposizione in città.