INTITOLATA UNA VIA DI TORINO AL GENERALE GUIDO AMORETTI, IL FONDATORE DEL MUSEO PIETRO MICCA
TORINO – La strada di fronte allāingresso del Museo Pietro Micca e dellāassedio di Torino del 1706, corrispondente allāattuale tratto di via Guicciardini compreso tra le vie Fratelli Ruffini e Grattoni, ĆØ stata intitolata al generale Guido Amoretti. Spiega Giancarlo Sibille “una scelta non casuale, quella di intitolare al Generale proprio la strada ubicata di fronte al luogo in cui nel 1706 una batteria di cannoni francesi batteva la breccia della Cittadella di Torino, e che in seguito divenne con lāingresso del Museo civico una delle pagine piĆ¹ importanti della storia del capoluogo piemontese. Il Generale Amoretti contribuƬ infatti fortemente alla nascita e allāideazione del Museo, di cui ĆØ stato curatore e primo direttore, dal 1961, fino alla sua scomparsa avvenuta nel 2008″. La cerimonia, prima dello scoprimento della targa, si ĆØ svolta presso il Circolo Unificato dellāEsercito di Palazzo Pralormo. Cerimonia particolarmente significativa per la presenza dei familiari del Generale.
CHI ERA GUIDO AMORETTI
Torinese di nascita, classe 1920, ĆØ allievo della Regia Accademia di Fanteria e Cavalleria di Modena dal 1940 al 1942, partecipa alle operazioni sul fronte Balcanico della seconda Guerra Mondiale e, per non aver aderito alla Repubblica Sociale Italiana, viene internato nei campi di prigionia tedeschi e polacchi dal 1943 al 1945. Nel Dopoguerra ricopre incarichi presso corpi, enti nazionali e internazionali, dedicandosi, dal 1956, all’opera di tutela del sistema di gallerie di contromina della scomparsa Cittadella di Torino. Nel 1958 rinviene la scala sotterranea, teatro dell’episodio di Pietro Micca del 1706, e i resti della grandiosa opera fortificata del XVI Secolo, detta il “Pastiss”. Da quel periodo inizia Io studio e lo svuotamento del forte per restituirlo alla CittĆ . Dal 1959 al 1961, accanto all’attivitĆ di servizio, si dedica, nel quadro del Centenario dell’UnitĆ d’Italia, al recupero di oltre 1600 metri di gallerie sotterranee a due livelli, per il costituendo “Museo Pietro Micca”, di cui viene nominato direttore.
Terminate le celebrazioni diviene Conservatore del museo e prosegue la sua opera con lo studio e lo svuotamento del Pastiss, per restituirlo alla CittĆ di Torino e portando alla riapertura di altri 1200 metri di gallerie sotterranee e al rinvenimento dei resti del Pozzo Grande della Cittadella. Per rendere “vivente” il museo, nel 1964 crea l’Associazione Amici del Museo Pietro MiccaĀ e istituisce la rievocazione annuale della battaglia di Torino del 1706, dell’Assietta e della Marsaglia.