Influenze e ospedali saturi in Piemonte

Ospedale di Rivoli

TORINO – Influenze e ospedali saturi in Piemonte.

INFLUENZE E OSPEDALI SATURI IN PIEMONTE

Sanità piemontese in tilt per influenza e Covid, quali provvedimenti sono stati presi o si intendono adottare? Questo il tema dell’interrogazione a risposta immediata che il consigliere Pd Maurizio Marello ha rivolto all’assessore alla Sanità Luigi Icardi, nell’ambito dei question time. “La situazione si sta avviando alla normalità – ha risposto in aula Icardi – Da circa 2 settimane è stato superato l’apice della curva dell’epidemia influenzale con una progressiva riduzione delle infezioni. Si tratta di un’epidemia influenzale particolarmente aggressiva che ha colpito un grande numero di cittadini piemontesi, che si sono aggiunti a quelli interessati dall’infezione Covid 19. Per questo sono state adottate misure finalizzate a prevenire le infezioni mediante un importante coinvolgimento dei medici di medicina generale nella campagna vaccinale Covid 19, oltre alla vaccinazione contro l’influenza, organizzando nelle settimane scorse, attraverso le Asl, numerosi open day con accesso diretto alle vaccinazioni per aumentare la copertura. Al fine di ridurre la pressione sui Pronto soccorso e sugli ospedali – ha concluso l’assessore – è stato previsto poi un coordinamento centralizzato da parte del Dirmei dei posti letto, sia negli ospedali, sia nelle strutture private, soprattutto sull’area della città metropolitana, cioè quella maggiormente coinvolta, vista l’elevata concentrazione di popolazione”.

A TORINO

All’ Ospedale Mauriziano di Torino – commenta il consigliere Marello – vi è stata una giornata in cui i pazienti da ricoverare erano 54, a fronte di 4 posti letto disponibili: pronto soccorso saturo, molteplici insufficienze respiratorie serie, da ventilare. Situazione simile al Pronto soccorso di Ciriè, con 56 presenti in Dea e barelle terminate, con segnalazione fax al 118, dalle 9 alle 10 dalle 9 alle 12 sono arrivati 70 pazienti. In tutto il Piemonte, poi, vi è stata una pressione non solo sui Dea, ma anche sulla guardia medica, sui medici di famiglia e sui pediatri, probabilmente dovuta a nuove forme virali influenzali e para-influenzali. Un quadro, questo, che potrebbe anche dipendere dal calo delle vaccinazioni anti influenzali e Covid (a proposito delle quali forse è mancata una vera campagna di diffusione come quella vista negli anni scorsi) ma che ha determinato disagi e forti disservizi per gli utenti”.

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