ROMA – Indagine CNA: aumenti materie prime. Inoltre il 55% delle imprese prevede una flessione della redditivitĆ e una su sei teme rallentamenti dellāattivitĆ . Lāonda dei rincari impatta di piĆ¹ sulle micro imprese. Si allungano i tempi delle consegne dei materiali, in media di 25 giorni. La spirale di rincari delle materie prime e dei semilavorati allarma le imprese del settore manifatturiero e in particolare le micro imprese sulle quali lāimpatto degli aumenti dei prezzi ĆØ piĆ¹ rilevante. Ć quanto emerge da una indagine condotta dallāUfficio Studi della CNA su un campione di circa mille tra micro e piccole imprese. La fotografia presenta tinte fosche, il 55% subirĆ una contrazione della redditivitĆ (quasi il 70% nella chimica). Unāimpresa su sei teme rallentamenti dellāattivitĆ e una su cinque un calo di ordini e fatturato (24,3% per le micro imprese e 10,9% per quelle con piĆ¹ di 10 addetti). Inoltre i rialzi delle materie prime potrebbero generare spinte inflazionistiche e mortificare la ripresa della domanda con riflessi negativi anche sullāoccupazione.
I RINCARI
Le micro imprese sono le piĆ¹ esposte e con capacitĆ molto limitate per adottare contromisure. I continui rincari e lāallungamento dei tempi di consegna rischiano di rendere insostenibili i preventivi accettati dalla clientela. Tra le contromisure il 67,8% del campione ha cercato di rinegoziare proposti al cliente, quota che sale al 71% tra le imprese con oltre 10 dipendenti e supera lā87% nel settore della chimica. PerĀ arginare i rincari unāimpresa su tre ĆØ alla ricerca di nuovi fornitori, strategia adottata dal 40% delle imprese dellāelettronica e dal 36,8% della meccanica/automotive. Nel complesso le imprese di minori dimensioni devono scegliere tra la forte contrazione dei margini di profitto e la possibilitĆ di perdere il cliente.Il fenomeno dei rincari inoltre ha innescato una serie di difficoltĆ nel reperire i materiali con una preoccupante dilatazione dei tempi di consegna.
L’INDAGINE
Lāindagine si ĆØ focalizzata su un paniere di 28 materie prime e beni intermedi. Nei primi 5 mesi dellāanno gli aumenti sono piuttosto differenziati e oscillano dallā11% delle ceramiche al 50,2% del ferro rispetto alla media del 2019. Ai metalli il primato dei rialzi: i laminati sono saliti del 45%, lāacciaio inox +37,1%, rame +31,4% e lāalluminio sfiora il 30%. Nel segmento del legname si segnalano il rincaro dellāabete pari al 39,4%, pino +32,5%, noce +25,9%. Rialzi molto consistenti anche nelle plastiche con il polipropilene che supera il 30%, il Pvc segna un +22,8%. I semilavorati per la meccanica mostrano un aumento medio dei prezzi del 25,5% mentre piĆ¹ contenuta la componentistica elettronica che si attesta al 17,2%. Le imprese valutano con preoccupazione anche lāallungamento dei tempi di consegna dei materiali che in media mostrano una dilatazione di 25 giorni con punte nella componentistica elettronica (40 giorni in piĆ¹), polipropilene e poliuretano (33 giorni), laminati e reti metalliche 31 giorni. Slittamenti contenuti per coloranti e vernici (11 giorni), adesivi e sigillanti (17 giorni).
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