CONDOVE. Quando ci si trova ai piedi di parete rocciosa, che si tratti della piĆ¹ difficile o di una attrezzata anche per ragazzi, non importa. Il senso della sfida, del coraggio, della gara, prima di tutto con se stessi, e li che si misura non tanto nella difficoltĆ ma nella capacitĆ di voler mettere passo dopo passo per raggiungere un traguardo. Oggi, sabato 10 aprile, dopo il pianoro del Gravio, sul versante della montagna condovese, Ā la comunitĆ ha reso omaggio a due cittadini che in diversi periodi, in diversi luoghi hanno spezzato la loro vita per raggiungere la vetta: il 1Ā° aprile del 1991 fu il giorno di Giancarlo Grassi il 10 aprile del 1994 sulla Grande Hoche quello di Diego Cordola. Una una attrezzata anche per ragazzi, non importa.
A CONDOVE
Oggi il sindaco Emanuela Sarti, e tutta l’amministrazione presente, ha voluto dedicare loro un nuovo percorso in montagna, la ferrata della Roceja. Una cerimonia semplice e toccante, una salita lassĆ¹ verso il cielo, in mezzo la roccia, il ferro degli appoggi e il sudore della fatica. Per onorare quanti hanno dedicato la vita alla montagna o all’aiuto di chi Ā lassĆ¹ ĆØĀ difficoltĆ il Soccorso Alpino ha dato una dimostrazione di abilitĆ , tecnica e professionalitĆ in una dimostrazione di salvataggio. Presenti sul campo di prova i Vigili del Fuoco Volontari, la Croce Rossa di Villar DoraĀ e la Pro Loco che ha messo a disposizione il materialeĀ di allestimento.Ā Due gocce di pioggia non hanno rovinato la festa , anzi hanno fatto capire, che in montagna non ĆØ l’uomo che comanda.
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