In ricordo del prof che faceva scoprire l’arte: una dedica a Giuseppe Arrigoni, per tutti “Peppino”

CONDOVE – Ci sono Maestri che restano esemplari, nostre guide di ieri, che possiamo assumere ancora oggi come simboli, come interlocutori attivi e critici e come depositari di un messaggio ancora vivo e significativo. E fra questi annoveriamo il professor Giuseppe Arrigoni, per tutti “Peppino”, che ci lascia in eredità il suo vissuto in chiave educativa oltre che istruttiva.

IL RICORDO

La prima volta che ebbi modo di conoscerlo risale a molti anni fa: era il 1974, avendo svolto inizialmente presso la scuola media “Gian Francesco Re” di Condove l’attività di supplente e poi titolare di cattedra di educazione artistica dal 1988 ininterrottamente per nove anni. A chi scrive queste righe, tornano alla memoria i preziosi valori educativi e didattici condivisi con il collega Arrigoni, che svolgeva anche le funzioni di collaboratore vicario del preside. Dopo la sua scomparsa, avvenuta il 27 giugno 1995, l’istituto volle intitolare un’aula d’arte in suo ricordo.

LA VITA

Giuseppe Arrigoni, nato a Novara il 3 marzo 1924, dopo gli studi si appassionò al restauro e imparò il mestiere dagli artigiani, che a Torino, lavoravano per la Real Casa. Approfondì anche la pittura e il disegno che poi insegnò a scuola. Per tantissimi anni insegnò ai ragazzi ed organizzò la scuola, che dopo la guerra, necessitava di tutto, poi coltivò l’altra sua passione: l’educazione fisica. Arrigoni si laureò all’Isef di Torino ed ebbe una cattedra d’insegnamento anche in quella materia. L’arte – L’insegnamento dell’educazione artistica di Arrigoni si profuse non solo nelle aule scolastiche, ma anche in campo dell’arte figurativa come pittore validissimo e completo. I suoi dipinti offrono momenti di alta pregnanza spirituale, ove le figure riprodotte si fanno preziosa occasione per una spontanea ed intellegibile traduzione dei sentimenti e segni e colori concorrono allora a definire strutture pittoriche di alta e toccante poesia.

arrigoni

L’ARTE

Paesaggi, composizioni e figure che l’artista coglie attraverso l’osservazione del reale, come ad esempio nel ritratto giovanile della moglie, la maestra Andreina Ferraris (che verrà a mancare novantenne il 15 giugno 2016), un inno alle grazie ed alle virtù muliebri, alla sorgente della vita umana, ovvero un omaggio alle compagne irrinunciabili della nostra esistenza. Seguirono una serie di iniziative in sua memoria, tra cui quella dell’associazione culturale “Gli Amici di San Rocco” di Condove, che omaggiò Peppino Arrigoni”, con la rassegna “Peppino, un’armonia di colori e di stili –Arrigoni”, presso l’antica chiesa romanica di San Rocco. Il vernissage ebbe luogo il 3 dicembre 2016. A presenziare l’evento monsignor Claudio Iovine e le autorità locali. Il ricordo del figlio Paolo: “Ci insegnò la profonda lezione della vita come una strada da percorrere con serietà, passione ed impegno”.

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