In Piemonte tra febbraio e marzo l’80% in meno di poggia dell’anno scorso

PIEMONTE – In Piemonte tra febbraio e marzo l’80% in meno di poggia dell’anno scorso (ARPA).

POCA PIOGGIA IN PIEMONTE

Il mese di febbraio ha registrato precipitazioni molto al di sotto della norma climatica 1991-2020, con un deficit medio sostanzialmente uniforme sulla regione e quantificabile in circa -80%. Fanno eccezione le zone alpine occidentali dove le nevicate soprattutto di fine mese, hanno contenuto il deficit attorno al 40%. Con la fine del mese, si è chiuso anche l’inverno meteorologico 2022-2023, l’ennesima stagione ancora piuttosto anomala sia dal punto di vista delle temperature (9° inverno più caldo degli ultimi 66 anni) sia dal punto di vista delle precipitazioni solide e liquidi che hanno fatto registrare un deficit complessivo di circa il 45% rispetto alla norma 1991-2020.

SI RISCHIA UNA GRANDE SICCITÀ

L’anomalia delle precipitazioni, tuttavia, non è stata uniforme sul territorio regionale: se le nevicate alpine hanno contribuito ad un locale surplus su alcune zone delle Alpi Cozie Meridionali e Marittime Settentrionali, altrove il deficit è stato marcato, oltre il 50% sulle zone pedemontane occidentali, sulle Alpi settentrionali e attorno al 30% sulle zone Appenniniche. Se rapportiamo la situazione attuale con il passato, utilizzando l’indice SPI sulla scala dei tre mesi (dicembre-gennaio-febbraio), si nota comunque una situazione generale di normalità, anche se i valori numerici dell’indice suggeriscono una fase spostata verso la siccità lieve.

Diverso invece lo scenario a medio (sei mesi) e lungo (dodici mesi) termine, dove l’indice riflette la scarsità di pioggia osservata nell’ultimo anno quando, in 10 mesi su 12, l’anomalia di precipitazione è stata negativa, e i cui effetti si sentono anche oggi, visto che gran parte della regione si trova in condizioni di siccità severa o estrema.

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