Il Forte di Exilles, l’antico bastione dove fu imprigionata la Maschera di Ferro

Exilles Forte

EXILLES – Il Forte di Exilles, l’antico bastione dove fu imprigionata la Maschera di Ferro. Monumento emblematico della Valsusa insieme alla Sacra di San Michele, il Forte di Exilles è uno dei più importanti sistemi difensivi del Piemonte. Ubicato in posizione dominante al centro di una strettoia dell’alta valle, l’edificio viene citato per la prima volta nel VII secolo. Nel 1155 diventa di proprietà dei Bermond di Besançon, conti di Albon. La nobile famiglia voleva proteggere militarmente la strada che porta al Colle del Monginevro. Nel 1339 il forte è di forma quadrangolare, con torri, stalle e magazzini esterni.

LA CONTESA TRA SABAUDI E FRANCESI

A fine XV secolo diventa deposito per munizioni dell’esercito del re francese Carlo VIII. Nel secolo successivo viene conteso tra francesi e sabaudi. Cade in mano francese nel gennaio 1595 e lo rimarrà fino al 1708. La dinastia capetingia ne rinforza le difese, rimoderna la struttura e fa costruire la rampa reale. Lunga un chilometro, conduce all’ingresso principale. Da qui due ripide salite a tenaglia conducono alla cittadella vera e propria. È edificata intorno all’enorme cortile del cavaliere. I francesi fanno costruire la cappella, oggi utilizzata per concerti e scavare il pozzo profondo 70 metri. Il forte diventa uno snodo logistico di primaria importanza.

IL FORTE DI NUOVO SABAUDO

Nel 1708, durante la Guerra di Successione Spagnola, le truppe di Vittorio Amedeo II di Savoia riescono ad aggirare il fronte attraverso i colli che mettono in collegamento Bardonecchia con la Moriana. Il forte viene così attaccato dalla parte dell’alta valle e torna di proprietà sabauda. Con il Trattato di Utrecht del 1713 Vittorio Amedeo II ottiene la corona reale e l’intera Valle di Susa, compreso il Forte di Exilles, entra a far parte del neonato Regno di Sicilia. La nazione dopo poco diventa Regno di Sardegna. Il re dopo essere stato incoronato a Palermo, in seguito alle trattative di Londra e dell’Aia, cede infatti la Sicilia all’Austria in cambio della più vicina Sardegna.

GLI ALPINI

Il forte viene ancora rafforzato diventando un vero e proprio gioiello d’arte militare. Riesce così a resistere nel 1745 alle truppe francesi che durante la Guerra di Successione Austriaca tentano di invadere la bassa Valsusa. Demolito durante l’occupazione napoleonica, viene ricostruito con il ritorno dei Savoia in Piemonte e aggiornato alle nuove esigenze militari. Diventa quindi sede del battaglione Exilles del 3° Reggimento alpini. Disarmato durante la Prima Guerra Mondiale, trascorre gli ultimi anni di utilizzo come centro addestramento reclute. Abbandonato definitivamente dall’esercito l’8 settembre 1943, il forte cade nell’oblio per molti anni.

IL FORTE OGGI

Nel 1978, con l’impegno di ristrutturarlo, la Regione Piemonte lo acquisisce dal Demanio Militare con comodato. Ne diventerà proprietaria il 30 ottobre 2019. L’edificio grazie agli interventi di restauro è tornato agli antichi splendori. Oggi ospita due aree museali che presentano la storia del corpo militare degli Alpini e quella dell’edificio. Durante la stagione estiva è teatro di numerosi eventi.

LA MASCHERA DI FERRO

A questo luogo è legata la leggenda della Maschera di Ferro che vi soggiornò dal 1681 al 1687. La presenza di questo personaggio nel forte è documentata da un carteggio dell’epoca. Questa misteriosa figura aveva il volto sempre coperto da una maschera di velluto nero. Godeva di un trattamento di favore che gli garantiva cibo scelto e vestiti costosi. Poteva togliersi la maschera per mangiare e dormire, ma la doveva indossare in presenza di altre persone. Sulla sua identità circolano diverse ipotesi.

LE IPOTESI

Poteva trattarsi del fratello gemello di Re Luigi XIV, tesi avvalorata da Voltaire. Oppure del padre naturale del Sovrano, scelto tra i discendenti dei Borbone per procreare. Luigi XIII e Anna d’Austria erano infatti sposati da ventitré anni senza figli e mancavano altri eredi maschi. Seguendo questa ipotesi bisogna tenere conto che la Regina due anni dopo ha partorito un altro erede maschio. Titolato Duca d’Orleans, è l’antenato degli attuali esponenti della Famiglia Reale. Secondo altre fonti parrebbe trattarsi del conte Ercole Antonio Mattioli, ministro del duca di Mantova e contemporaneamente a servizio di Luigi XIV. Il conte ingannando Nicolas de Catinat avrebbe procurato un grave danno alla corona francese. Oggi è possibile visitare la “cella della Maschera di Ferro”, anche se è stata costruita trecento anni dopo la sua morte.

Testo di Andrea Carnino

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