Il Castello di Bruzolo, dove fu firmato lo storico trattato tra Francia e Ducato di Savoia

Bruzolo, il castello

BRUZOLO – Il Castello di Bruzolo, dove fu firmato lo storico trattato tra Francia e Ducato di Savoia. Situato sulla sponda sinistra della Dora Riparia, tra prati e vigneti, questo castello, risalente al XIII secolo ĆØ famoso per aver ospitato la firma del Trattato di Bruzolo nel 1610. Il complesso ĆØ composto da una cinta fortificata esterna cui si accede dalla “Porta Granda”. Questa racchiude la “Cort Granda” ed una seconda cinta interna, che include il castello vero e proprio. Lā€™edificio si sviluppa a ferro di cavallo intorno alla ā€œCort Noblaā€. Di fronte alla ā€œPorta Grandaā€ ĆØ possibile ammirare la cappella settecentesca, dedicata al culto di San Michele Arcangelo. La prima testimonianza del maniero risale al 1227, quando il conte Tommaso I di Savoia concede il feudo a Bertrandino dei Bertrandi di MontmĆ©lian. Il nobile inizia la costruzione del castello. Dopo 130 anni lā€™edificio viene acquistato dai De La Rivoire, ai quali succedono i conti Grosso di Bruzolo.

IL TRATTATO DI BRUZOLO

Eā€™ proprio questo casato ad ospitare nel 1610 Carlo Emanuele I di Savoia e gli emissari di re Enrico IV di Francia per la firma del Trattato di Bruzolo. In base a questo accordo Vittorio Amedeo, figlio di Carlo Emanuele I, avrebbe dovuto sposare la principessa Elisabetta, secondogenita di Enrico IV. Ducato di Savoia e Francia avrebbero dovuto allearsi per la conquista del Ducato di Milano da parte dei sabaudi. Pochi giorni dopo la stipula del trattato il re francese viene assassinato e la sua vedova Maria de’ Medici, che diventa reggente per il figlio Luigi XIII, rimette tutto in discussione. Vittorio Amedeo sposerĆ  Cristina di Francia, sorella minore di Elisabetta e questā€™ultima andrĆ  in sposa al principe ereditario di Spagna.

I CONTI GROSSO

I Conti Grosso effettuano grandi interventi al forte, trasformandolo in un maniero residenziale. L’aquila rappresentata nel gonfalone comunale ĆØ un omaggio al simbolo araldico del casato. Nel 1797 lā€™ultima discendente dei Grosso vende il castello al condovese Giuseppe Olivero. Lā€™edificio viene in seguito ereditato per via materna da Federico Marconcini.

FEDERICO E RAFFAELLA MARCONCINI

Nato nel 1884, ĆØ stato docente dellā€™UniversitĆ  cattolica del Sacro Cuore di Milano, deputato del Regno dā€™Italia e poi senatore della I legislatura della Repubblica Italiana. Federico si trasferisce qui nel 1919, dopo le nozze con Lidia Torretta. La coppia nel 1930 riceve al castello il principe di Piemonte Umberto di Savoia. Raffaella, figlia di Federico, nasce nel 1921. Rimane legata per tutta la vita allā€™ultimo re dā€™Italia. Sulla sua bara vorrĆ  la Bandiera Italiana con lo stemma sabaudo. Insegnante di professione, si adopera molto per il comune di Bruzolo, diventando presidente del Consorzio Irriguo e madrina del Gruppo Alpini. Crea la tradizione della Messa di San Michele con il falĆ² nel cortile del castello. Nel 2010 collabora attivamente ai festeggiamenti per la ricorrenza dei 400 anni del Trattato di Bruzolo.

IL CASTELLO OGGI

Raffaella, che si spegne nel 2014, desiderava lasciare lā€™edificio in ereditĆ  al FAI, ma questo rinuncia al lascito dando perĆ² la sua disponibilitĆ  a collaborare per valorizzarlo. Il castello viene quindi acquistato dallo Stato per il suo interesse storico-artistico e affidato alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Torino. Grazie agli sforzi congiunti di Comune e Soprintendenza di Torino, verrĆ  restaurato e tornerĆ  agli antichi splendori, proprio come voleva lā€™ultima castellana. AlcuneĀ sale ospiteranno eventi, mentre altre saranno destinate alla ricettivitĆ  legata ai passaggi sulla Via Francigena e allo sviluppo del cicloturismo.

Testo diĀ Andrea Carnino

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