I “No Green Pass Val Susa” in piazza a Susa per protestare contro la violazione alla privacy

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SUSA – A Susa si è svolta una manifestazione “No green pass”. E’ organizzata da un gruppo che si è intitolato “No Green Pass Val Susa“. L’appuntamento in Piazza IV Novembre. Dichiarano dal gruppo social. “A poche ore dall’entrata in vigore del Green Pass, per esprimere il nostro dissenso sulle misure sanitarie del Governo“. In Italia, quasi uno su due (47%) ha già il green pass. Una fetta della popolazione (20%) ha avviato l’iter per acquisire il certificato vaccinale che dal 6 agosto sarà obbligatorio esibire per entrare in ristoranti e bar al chiuso divide l’opinione pubblica italiana. Solo il 21% dice no e dichiara di non voler ottenere il green pass. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Swg per Confesercenti su un doppio campione di consumatori e imprenditori della ristorazione, del servizio bar e delle altre attività di ristorazione, interpellati tra il 28 luglio e il 2 agosto 2021.

COS’E’ IL GREEN PASS

Certificazioni verdi Covid-19 (Green Pass). Sarà possibile svolgere alcune attività solo se si è in possesso di:

  • 1. certificazioni verdi Covid-19 (Green Pass), comprovanti l’inoculamento almeno della prima dose vaccinale Sars-CoV-2 (validità 9 mesi) o la guarigione dall’infezione da Sars-CoV-2 (validità 6 mesi).
  • 2. effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus Sars-CoV-2 (con validità 48 ore).

DAL 6 AGOSTO

Questa documentazione sarà richiesta poter svolgere o accedere alle seguenti attività o ambiti a partire dal 6 agosto prossimo:

  • Servizi per la ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per consumo al tavolo al chiuso.
  • Spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi.
  • Musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre.
  • Piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso.
  • Sagre e fiere, convegni e congressi.
  • Centri termali, parchi tematici e di divertimento.
  • Centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione.
  • Attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.
  • Concorsi pubblici.

LE SANZIONI

Il decreto prevede che le multe vadano da 400 a 1.000 euro per chi accede senza il certificato verde, o con uno non valido o scaduto, a luoghi o eventi per cui è previsto l’obbligo di presentare il documento. La stessa sanzione è prevista per l’esercente o il gestore, ritenuti responsabili degli ingressi. I gestori sono tenuti a verificare che l’accesso ai servizi e attività avvenga nel rispetto delle prescrizioni. Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.

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