Da Chiomonte al fronte in mostra a Torino

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CHIOMONTE – Il Consiglio Regionale del Piemonte ha dato incarico all’associazione culturale “L’Eigo y Cuento” di Chiomonte di organizzare presso la “Galleria del Belvedere” a Palazzo Lascaris, a Torino, via Alfieri 15, la mostra “Piemontesi “alla fronte”. Parole e immagini 1915 – 1918”, prevista dal 10 marzo al 22 aprile 2016.

L’Associazione Culturale “L’Eigo y Cuento” ha tra i propri obiettivi la conoscenza e la promozione della cultura alpina, in particolare nell’ambito alto-valsusino e a Chiomonte e, in coordinamento con l’Amministrazione comunale di Chiomonte e con il conservatore della Pinacoteca Comunale “Giuseppe Augusto Levis”, con sede in  Chiomonte, la gestione e apertura periodica della stessa al pubblico. Congiuntamente al Comune di Racconigi (CN), la citata pinacoteca di Chiomonte detiene la metà della collezione dei dipinti, lasciati in eredità dal pittore G. A. Levis alle due amministrazioni locali, per suo testamento del 1926. Nelle due porzioni della collezione, si conserva, nello specifico della mostra, un complesso di circa settanta tavolette (oltre a quattro dipinti di enormi dimensioni, di poco successivi), che il pittore realizzò durante la Prima Guerra Mondiale, direttamente dalle postazioni nelle trincee. Pertanto, tale nucleo di opere rappresenta un caso di straordinario rilievo nella pittura piemontese (e italiana) dell’epoca, sia per la specificità e rarità dei temi trattati, sia per il loro notevole valore artistico.

Il progetto espositivo, pertanto, assolve all’intento di valorizzare tale collezione, proponendone una contestualizzazione espositiva che si avvale di efficaci paralleli con la documentazione fotografica, contemporaneamente realizzata, con intenti di raccolta di memorie e ricordi personali di quegli eventi, dall’ufficiale di cavalleria Michel Ceriana Mayneri (figlio di Michele, tra i fondatori nel 1899 della FIAT). Inoltre, in esposizione verrà proposta una ampia selezione di  materiali documentari inediti, relativi alle ripercussioni sul tessuto sociale della Grande Guerra, in particolare, per l’area della bassa valle di Susa, intensamente interessata dalle trasformazioni indotte da una diffusa industrializzazione, strettamente legata alle esigenze produttive del conflitto. Non mancheranno le testimonianze, offerte da un nucleo di ex-voto, a mostrare le ripercussioni della tragedia bellica nella dimensione intima della realtà famigliare, in adesione al vissuto devozionale popolare.

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