Hai fatto l’Alpino a Susa? La Sezione ANA Valsusa ti cerca per un grande album di ricordi

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SUSA – Alpini a Susa. Trent’anni fa il Gruppo Pinerolo di Artiglieria da Montagna lasciava definitivamente Susa e veniva sciolto. Per il trentennale la seziona ANA Valsusa sta cercando i nomi di coloro che negli anni vi hanno prestato servizio. Le penne nere della Valsusa cercano quanti tra i propri iscritti coloro che negli anni vi abbiano prestato servizio. La storia. Dopo la fine del conflitto mondiale i reparti di artiglieria da montagna ripresero vita il 1 maggio del 1952 alle dipendenze del 1° Reggimento. Veniva così ricostituito il binomio alpini-artiglieri da montagna. Con l’arrivo degli artiglieri da montagna ripresero vita le caserme della valle. A Rivoli venne riattivata a Susa le caserme Clemente Henry e Cascino.

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NELLA NATO

Nel 1962 il gruppo comando dell’artiglieria fu trasferito dal Piemonte in Friuli passando alle dipendenze del 3° Reggimento Artiglieria da Montagna. In seguito le forze armate vennero riorganizzate e alle dipendenze della Brigata Alpina Taurinense si trovava il gruppo d’artiglieria Susa con tre batterie. La 40ª aveva sede a Rivoli nella caserma Ceccaroni, la batteria 7 ª e l’8 ª a Susa nella caserme Henry e Cascino. Nel 1963 gli artiglieri entrarono nella Allied Mobile Force-Land (Forza Mobile Alleata di Terra) della N.A.T.O. Era un gruppo d’intervento multinazionale creato come forza di intervento rapida. Sopra tutto come arma politica per dimostrare la compattezza dei membri dell’organizzazione atlantica in contrapposizione all’esercito comunista del Patto di Varsavia. Dal 1963 i gruppi parteciparono, in più periodi dell’anno, ad esercitazioni nei paesi nord europei confinanti con la Russia e altri paesi comunisti.

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ADDIO MULI

Nel 1976 i muli delle batterie del Pinerolo portarono fino a Cà d’Asti, alle pendici del Rocciamelone, i materiali usati per il rifacimento del rifugio in vetta emulando i loro commilitoni che nel 1899 sul monte portarono la statua della Madonna. Il 22 marzo 1976 la bandiera del 4° artiglieria alpina in consegna al gruppo Pinerolo, proveniente da Padova, fece il suo ingresso nella caserma Cascino di Susa. Ad aprile la bandiera venne presentata al gruppo riunito in armi alla presenza del comandante della Brigata. Nella notte tra il 18 il 19 maggio l’abitato di Susa subì un’inondazione con trasporto di terra e detriti per lo straripamento del torrente Gelassa. Intervennero gli artiglieri che provvidero all’arginatura delle acque, alla ripulitura delle strade allagate e alla protezione degli immobili colpiti.

LA CHIUSURA DEL GRUPPO

Il 9 settembre 1984 nella caserma “Cascino”, sede del gruppo Pinerolo, venne inaugurato il sacrario-museo del 4° reggimento artiglieria alpina nel 50° anniversario della sua costituzione. Furono presenti il generale Luigi Poli comandante del 4° corpo d’armata alpino, il generale Licurgo Pasquali comandante della brigata alpina Taurinense, il tenente colonnello Silvio Mazzaroli comandante del gruppo e realizzatore del sacrario. Nel cortile della caserma Cascino c’erano i gonfaloni di Mondovì, Pinerolo, Villanova Mondovì e Susa già sedi di reparti e reclutamento. Il 23 marzo 1991 il gruppo Pinerolo venne trasferito a Fossano, vicino a Cuneo, nella caserma Perotti.

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