Gli argini della Dora Riparia e del Torrente Cenischia per 13 milioni di euro nel Recovery Plan della bassa Valsusa

CHIUSA DI SAN MICHELE – Per gli argini della Dora Riparia tra Vaie e Chiusa di San Michele e del Torrente Cenischia tema della ricerca di fondi. L’Unione Montana Valsusa con sede a Bussoleno ha presentato sette grandi progetti volti a rendere il territorio. È di quasi 100 milioni di euro l’ammontare complessivo dei progetti presentati dall’Unione Montana Valle Susa per l’inserimento nel Recovery Plan, che verrà presentato nelle prossime settimane alla Commissione Europea. Sette grandi progetti, alcuni in accordo con le altre Unioni. Si tratta di progetti reali, stimati con precisione. Nelle schede presentate, che comprendono tutti i temi centrali del Recovery, si sono molti punti interessanti. C’è il tema del dissesto idrogeologico con i punti critici della Val Cenischia e dell’argine della Dora tra Vaie e Sant’Ambrogio. Poi la Bike area della valle, legata alla Ciclovia Francigena. Quindi la telemedicina Valsusa e Val Sangone, la digitalizzazione. Infine la Comunità energetica elettrica e termica e la gestione del bosco e del territorio.

GLI ARGINI A CHIUSA

Un nuovo argine della Dora con un investimento di 4,6 milioni euro è tra i punti in elenco. Questo progetto si intende ridurre il rischio idrogeologico a carico degli abitati di Vaie e Chiusa di San Michele. Nonché della linea ferroviaria internazionale Torino Modane e della Strada Statale del Moncenisio. L’intervento consiste nella realizzazione di due tratti di rilevato arginale, rispettivamente della lunghezza di circa 700 metri sul comune di Vaie e di 2400 metri sul comune di Chiusa di San Michele. Entrambi posti sulla destra idrografica della Dora Riparia.

IN VAL CENISCHIA

Per il riassetto idraulico del Torrente Cenischia sarebbero necessari 7,5 milioni di euro. Il progetto si propone di ridurre il rischio idraulico lungo l’asta del torrente Cenischia ed in corrispondenza dei principali rii affluenti, nei comuni di Novalesa, Venaus, Mompantero e Susa. Gli eventi alluvionali nel bacino del Cenischia risultano ricorrenti. Tra i più gravi della storia recente quelli del 2000 e del 2008, oltre a frequenti eventi di minor intensità. Risulta pertanto necessario provvedere alla movimentazione dei depositi alluvionali presenti all’interno dell’alveo attivo e per l’erosione, compatibilmente con quanto prescritto dalla direttiva sedimenti del PAI. Inoltre, occorre effettuare il ripristino di opere di difesa ammalorate o distrutte. Ad esempio il ripristino di traverse, sotto murazioni nei tratti in erosione, ricostruzione di difese in massi e gabbioni. Inoltre bisogna realizzare nuove opere trasversali di stabilizzazione del fondo.

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