GIORNO DELLA MEMORIA 1945-2025: VENERDÌ 24 GENNAIO A BUSSOLENO, PRESENTI GLI STUDENTI DI ROSA E FERRARI
BUSSOLENO – Il Comune di Bussoleno, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Ex Internati Sezione Bussoleno e con il Gruppo Culturale Borgatta’s Factory, celebrerà la mattina di venerdì 24 gennaio la Giornata della Memoria, in anticipo rispetto alla data canonica del 27 gennaio, giorno in cui, nel 1945, i soldati sovietici dell’Armata Rossa arrivarono nella città polacca di Auschwitz scoprendo l’enorme campo di concentramento e sterminio utilizzato nel corso del genocidio nazista. Nell’invitare tutti i cittadini di Bussoleno a condividere un momento di riflessione sull’Olocausto, in modo particolare le famiglie degli ex internati del paese, il sindaco Antonella Zoggia e il consigliere con delega Cultura e Associazioni Antonella Arianos, presentano il programma di venerdì 24 gennaio con il coinvolgimento di ottantaquattro studenti delle quattro classi quinte degli indirizzi scientifico e scienze applicate del Liceo Norberto Rosa e ventisei tra alunni e insegnanti dell’Istituto Ferrari: ore 9,30, presso la Lapide ai Deportati di Bussoleno, in via Traforo 62, deposizione dei fiori e ricordo di Ottavio Allasio. Alle ore 10 al Salone Polivalente Palaconti, in via Walter Fontan 103, per lo spettacolo teatrale opera prima le tre dimensioni di Se questo è un Uomo a cura di Borgatta’s Factory.
LO SPETTACOLO
Spiega Giancarlo Sibille: “Se questo è un uomo, un racconto teatrale di Alberto Borgatta interpretato da Alberto Borgatta. Una produzione Borgatta’s Factory – Soggetto e regia: Alberto Borgatta – Regia tecnica: Luca Borgatta – Produzione musicale: Silvano Borgatta. Se questo è un uomo è un’opera capitale non solo per la storia della letteratura italiana, ma un autentico caposaldo della memorialistica novecentesca e una delle testimonianze più vivide, se non la più vivida, delle atrocità dei campi di concentramento e sterminio nazisti. Alle spalle di quest’opera capitale, però, si celano a loro volta altre storie: innanzitutto quella del suo autore, di un Primo Levi tornato dalle atrocità vissute nell’Est che prova a ricostruire la sua vita, lavorando di giorno come chimico alla Duco/Montecatini di Avigliana, e passando le notti chino sul foglio a metter su carta le sue memorie, costruendo quella che sarebbe diventata la sua opera prima. Poi, la storia del libro: un capolavoro che faticò a veder la luce, in un dopoguerra dove non si voleva più parlare né ascoltare di dolore; un capolavoro che circolò per anni quasi sottobanco, in una prima edizione scarna e misconosciuta”. Un capolavoro che sembrava condannato all’oblio. Opera prima racconta le tre dimensioni di Se questo è un uomo, a partire dall’opera e dagli altri lavori di Primo Levi, lungo quel percorso che ha reso la storia di un superstite dei campi di sterminio nazisti un patrimonio dell’Umanità