GIAVENO – Nel Consiglio comunale di ieri è passata a notte inoltrata la modifica del Regolamento dell’assemblea stessa.
Le premesse alla modifica del Regolamento
“In questo Consiglio ho visto situazioni più vicine alla rissa che alla discussione” le parole del Capogruppo di “Per Giacone” Marco Carbone all’avvio della discussione del punto. Si riferiva a diversi episodi che hanno reso turbolenta l’assemblea nei due anni e mezzo trascorsi di Giunta Giacone. Per questo motivo nel mese di marzo si è intervenuti per modificare e integrare il regolamento nel senso del “rispetto reciproco e del confronto”. Obiettivo degli interventi: “colmare alcune lacune del Regolamento, definire meglio alcuni istituti, garantire ordine e disciplina durante i lavori del Consiglio”. Un intervento sulle “regole del gioco” che, ancor prima del suo arrivo in aula, ha generato tensioni, sfociate in una nota del gruppo consigliare “Per Giaveno” fatta pervenire ai giornali. Nella comunicazione erano diversi gli interventi in merito ai numerosi articoli modificati, ma la critica di fondo era riferita a una limitazione delle possibilità di intervento della minoranza, attraverso un “bavaglio”.
Lo scontro sulla procedura di modifica del Regolamento comunale
Durante la seduta, prima ancora di entrare nel merito della discussione sul regolamento, scontro tra Carbone e Stefano Tizzani (“Per Giaveno”). Quest’ultimo ha lamentato una “presa in giro” ai danni della particolare minoranza di cui fa parte nel processo di revisione del Regolamento. Si è richiamato ai medesimi lavori svolti durante l’Amministrazione Ruffino nel 2010 e 2013. “Abbiamo chiamato un tavolo con la maggioranza e la minoranza. E di comune accordo abbiamo scritto le regole del gioco insieme”, racconta. Tizzani ha reclamato la mancata rappresentanza di tutte le minoranze nella Commissione ad hoc composta per redigere le integrazioni. Poiché in essa era presente soltanto il Consigliere pentastellato Federico Giovale Alet, accusato da Tizzani di non aver cercato di tutelare le prerogative della minoranza per “non dispiacere a chi gli ha dato un posto all’Unione Montana dei Comuni”. Alet ha poi replicato a Tizzani, indicando come molti dei modelli di riferimento presi per il nuovo regolamento fossero comuni Cinque Stelle. L’avvocato consigliere ha poi ricordato, biasimando ancora il percorso che ha portato al documento modificato, una prima Conferenza dei capigruppo in cui il punto in merito agli interventi non era presente. A questa è poi seguita una convocazione urgente per un’aggiunta prevista per l’8 marzo. La convocazione era priva di documento da esaminare, che è giunto il giorno prima della conferenza, cui per altri impegni già presi “Per Giaveno” non ha potuto partecipato. “Non presentarsi e pretendere di partecipare anche se assenti non è possibile – la risposta di Carbone – se ci fossimo incontrati l’8 marzo avremmo avuto fino al 16 tutto il tempo di lavorare insieme”.
La richiesta di sospensiva da parte di “Per Giaveno”
A quel punto la richiesta per mezzo di una mozione d’ordine sospensiva per rimandare il punto a una riunione successiva. Un “ramo d’ulivo”, cui in caso di niet sarebbe seguito un confronto sui 26 emendamenti al testo presentati da “Per Giaveno”. Alessandro Cappuccio si unisce appoggiando la mozione nel dibattito, perché “il Consiglio era più democratico prima”. Mentre si incontra l’opposizione di Carbone e del Sindaco Carlo Giacone. Rispondendo ad altri critiche levatesi durante la seduta il Primo Cittadino rimarca che “la maggioranza è coesa ed equilibrata, Per Giaveno non deve mettere zizzania tra le minoranze parlando di poltrone – il riferimento è all’Unione Montana dei Comuni e ad Alet – l’obiettivo del nostro operato è riportare il Consiglio sui binari della normalità, per non perdere ulteriore tempo e andare avanti”. Per Tizzani le posizioni della maggioranza sono “un trincerarsi dietro al funzionamento del Consiglio” e nascondono “una rabbia per far parlare meno possibile la nostra minoranza”. La mozione viene bocciata. Allora Tizzani chiede la votazione nominale articolo per articolo sugli emendamenti.
Gli emendamenti e il voto finale sulle modifiche e integrazioni al Regolamento
Sono quasi le undici quando si profila il voto degli emendamenti. Dopo una lunga pausa in cui il Segretario Giovanni Barbera e la Presidente del Consiglio Vilma Beccaria mettono in ordine per tipologia le proposte di “Per Giaveno”, comincia il voto. Il Segretario procede chiamando ad appello i singoli consiglieri. 10 contrari, 1 astenuto e 3 favorevoli, la votazione si ripete, monolitica, per tutti i 26 emendamenti. Il confronto è serrato su ogni proposta. Particolarmente vituperate le note di biasimo insieme alla possibilità di espellere un consigliere particolarmente turbolento con due terzi dei voti dell’assemblea. Al termine degli emendamenti, il Regolamento viene approvato.